Manovra Meloni, le critiche dell'Upb: coperture incerte, rischio evasione e poca sanità

L'Ufficio parlamentare di bilancio in audizione alla Camera. Le note positive: "Impegno a ridurre il debito. Misure anti-inflazione a favore dei più bisognosi"

Il tetto al contante innalzato a 5mila euro (Ansa)

Il tetto al contante innalzato a 5mila euro (Ansa)

Roma, 5 dicembre 2022 - Dopo la bocciatura di Bankitalia anche l'Ufficio parlamentare di bilancio non risparmia critiche alla manovra del governo Meloni. A fare il punto sulla legge di Bilancio davanti alla Commissione della Camera è stata oggi Lilia Cavallari, presidente dellUpb, organsimo indipendente deputato a verificare la tenuta dei conti soprattutto in fase di stesura della finanziaria. 

Stime incerte 

Seppure confermando "una valutazione positiva sull'impegno a ridurre il rapporto tra debito pubblico e il Pil", l'Ufficio evidenzia che nella legge "sono presenti alcune misure le cui quantificazioni risultano piuttosto incerte". Questo vale "sia sul versante delle coperture, con riferimento ad esempio alle stime del gettito derivante da definizione agevolata del contenzioso, sia dal lato degli impieghi, come nel caso della flat tax incrementale sugli autonomi". 

"Le stime delle relazioni tecniche non quantificano gli effetti che le misure che incidono sui meccanismi di monitoraggio, accertamento e riscossione delle imposte potranno avere sul livello di compliance, e quindi sul livello delle entrate future" rimarca la presidente dell'Upb. "Margini di dubbio riguardano anche gli effetti di gettito derivanti dalle disposizioni relative al contributo straordinario aggiuntivo per le imprese del settore energetico". 

Rischio evasione e riciclaggio

Come la Banca d'Italia la preoccupazione dell'Upb va alle misure che innalzano il tetto ai pagamenti in contanti a 5.000 euro e la soglia massima per l'obbligo di Pos a 60 euro,al di sotto del quale i commercianti non rischiano sanzioni. Due delle misure più criticate da opposizioni ed esperti. Anche il giudizio di Cavallari non è benevolo: "Si allentano due vincoli che possono contribuire a contrastare l'evasione fiscale e il riciclaggio di denaro", sottolinea. 

Sanità, spesa ridotta

Una passaggio dell'audizione della preisdente è dedicato alla spesa sanitaria in manovra, che "si riduce fino al 6,1% del Pil nel 2025, un valore inferiore anche rispetto al periodo pre-pandemia (6,4 per cento nel 2019, rispetto a una media UE del 7,9 per cento)". Cavallari sottolinea che "la pandemia ha contribuito ad aggravare alcuni problemi del Ssn e, in particolare, la carenza di personale, che assume oggi i contorni di un'emergenza nazionale" e che "situazione dei servizi di pronto soccorso è ormai difficilmente sostenibile". 

Reddito, flat tax, pensioni 

In materia di Reddito di Cittadianza l'Ufficio auspica l'abolizione della misura "contestualmente all'introduzione di un nuovo strumento". Poi i calcoli sul Fisco: dall'aumento della flat tax a 85.000 euro trarrebbero beneficio circa 60mila soggetti con un beneficio medio complessivo "pari a circa 7.700 euro, di cui circa 5.900 derivano dal passaggio dall`Irpef alla tassazione sostitutiva, circa 1.050 dalla riduzione dei contributi e circa 750 dall'"esenzione dal regime IVA", rileva Lilia Cavallari. Che però aggiunge: "La differenza fra le categorie è ampia: i professionisti guadagnano in media circa 9.600 euro (e il 25 per cento di loro ottiene un beneficio superiore a 13.264 euro), mentre le imprese si fermano a 5.600 euro". Sulle pensioni: "gli utilizzatori di Quota 103 sarebbero soprattutto uomini, circa l`85 per cento del totale. Se tutti gli aventi diritto aderissero a Quota 103 le maggiori pensioni in pagamento a fine anno saranno oltre 56.400 nel 2023, circa 40.800 nel 2024 e poco meno di 6.400 nel 2025. Se invece l`adesione fosse analoga a quella di Quota 100 nel triennio 2019-2021, il numero di pensioni aggiuntive sarebbe pari a poco più di 29.700 nel 2023, poco più di 26.000 nel 2024 e circa 2.900 nel 2025. 

Le correzioni sul Pil 

Circa le stime del governo sulla crescita, Cavallari nota che se lo "scenario programmatico del governo sul Pil è condivisibile per il 2022", quello per i prossimi anni "risulta nella fascia alta delle stime".  Dal 2023 in poi "gravano rischi di varia natura, come gli sviluppi della guerra in Ucraina e la possibile recrudescenza della pandemia, a cui si aggiunge il pericolo che l'inflazione energetica e la carenza di alcuni materiali compromettano l'attuazione del Pnrr". 

"La variazione acquisita del PIL per il 2022 è del 3,9 per cento, ma il dato finale (nei conti nazionali annuali) dovrebbe essere leggermente inferiore perché quest'anno i giorni lavorativi sono tre in meno rispetto al 2021".

Inflazione 

Per quanto riguarda l'inflazione il picco "dovrebbe essere raggiunto nel trimestre attuale, mentre l'anno prossimo la corsa dei prezzi dovrebbe rallentare". Le stime sono comunque "incerte". Nota positiva sulle misure anti-caro prezzi contenute in manovra: sono "a favore delle famiglie particolarmente bisognose, con una compensazione maggiore sul primo decile" dei redditi.