Mercoledì 24 Aprile 2024

Vittorio Emanuele III, "salma rientrata con volo di Stato". E' polemica

Il re tumulato a Vicoforte. Insorge la comunità ebraica: "Profonda inquietudine". 'Liberi e Uguali': "Perché un volo di Stato?". Vittorio Emanuele di Savoia: "Domani mi reco al santuario"

La bara con la salma di re Vittorio Emanuele III al Santuario di Vicoforte (Ansa)

La bara con la salma di re Vittorio Emanuele III al Santuario di Vicoforte (Ansa)

Mondovì (Cuneo), 17 dicembre 2017 - Il re Vittorio Emanuele III di Savoia ha raggiunto la regina Elena: riposeranno l'uno accanto all'altra nel Santuario di Vicoforte. Dopo l'arrivo, ieri, della salma della regina da Montpellier, le spoglie del sovrano hanno lasciato nella notte Alessandria d'Egitto. La salma del 're soldato' è atterrata intorno alle 12,30 all'aeroporto di Cuneo, il feretro era a bordo di un velivolo dell'Aeronautica militare. Questo particolare però ha fatto scattare la polemica perché, come sottolinea Giulio Marcon, capogruppo di "Liberi e Uguali": "Qualcuno dovrà spiegare a noi, alla Corte dei Conti e agli italiani per quale motivo sia stato usato un aereo dell'Aeronautica militare, un volo di Stato per riportare in Italia la salma di colui che non si oppose all'avvento della dittatura fascista, firmò la vergogna delle leggi razziali contro gli ebrei, portò il Paese al disastro della guerra al fianco dei nazisti e abbandonò vigliaccamente i suoi soldati fuggendo". Dura presa di posizione anche da parte dell'Anpi. "Quello dei Savoia lo considero un problema chiuso da molto tempo. Una vicenda finita. Smettiamo di parlarne - commenta il presidente Carlo Smuraglia -. Ritengo che portare la salma in Italia con solennità e volo di Stato è qualcosa che urta le coscienze di chi custodisce una memoria storica. Urta con la storia di questo dopoguerra. E non si parli più neanche di questa ipotesi di mettere le loro salme nel Pantheon. Basta".

LA TUMULAZIONE - Da Cuneo, poco prima delle 13, le spoglie di Vittorio Emanuele III sono giunte al Santuario di Vicoforte, dove la bara è stata inumata nel mausoleo di casa Savoia, accanto a quella della regina Elena. Vittorio Emanuele di Savoia, anche lui polemico, ma sulla sistemazione del feretro, ha comunque annunciato: "Domani mi recherò al santuario". 

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Il feretro era coperto dalla bandiera dei Savoia. Fuori dal Santuario è stato recitato il salmo 121, 'Nella tua casa Signore avrò la pace'. All'interno la cerimonia è strettamente privata, è stata recitata la preghiera per la deposizione nel sepolcro, dal titolo 'Al sepolcro'. Le note del 'Silenzio fuori ordinanza' sono echeggiate dalla basilica di Vicoforte durante il rito: a suonarle la tromba di un caporalmaggiore degli Alpini.

Vittorio Emanuele III con Benito Mussolini al milite ignoto (Afp)
Vittorio Emanuele III con Benito Mussolini al milite ignoto (Afp)

LA COMUNITA' EBRAICA - "In un'epoca segnata dal progressivo smarrimento di Memoria e valori fondamentali il rientro della salma del re Vittorio Emanuele III in Italia non può che generare profonda inquietudine, anche perché giunge alla vigilia di un anno segnato da molti anniversari", tra cui "gli 80 anni dalla firma delle Leggi Razziste". Lo sottolinea la Presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni, ricordando che "Vittorio Emanuele III fu complice di quel regime fascista di cui non ostacolò mai l'ascesa". Di Segni si augura che la salma di Vittorio Emanuelle III resti lontana da Roma. 

I SAVOIA DOMANI AL SANTUARIO, FAMIGLIA DIVISA - E mentre non accennano a placarsi le polemiche anche della famiglia Savoia, che chiede che le salme dei due reali siano ospitate al Pantheon, con invece la sorella Maria Gabriella, che ha organizzato il rientro, contraria, Vittorio Emanuele di Savoia ha annunciato: "Domani, lunedì 18 dicembre 2017, alle ore 15, insieme a mia moglie Marina, a mio figlio Emanuele Filiberto, a mia sorella Maria Pia e a mio nipote Serge di Jugoslavia, mi recherò al Santuario di Vicoforte per rendere omaggio alle sepolture provvisorie dei miei nonni, le LL.MM. il Re Vittorio Emanuele III e la Regina Elena". Vittorio Emanuele III e la moglie avevano riparato all'estero nel 1946 dopo l'abdicazione in favore di Umberto II. Il re era stato sepolto ad Alessandria d'Egitto, mentre la regina Elena era al cimitero di Montpellier. 

Contrario anche Gian Nicolino Narducci, segretario di Serge di Jugoslavia, che ha incontrato il rettore della basilica, don Meo Bessone, e nel corso di un colloquio che alcune fonti hanno definito "concitato" ha fatto presente che "tutto si può ancora bloccare".

Quanto a Emanuele Filiberto, il principe ha dichiarato a Tgcom24: "Mio nonno diceva che le salme resteranno in esilio finché non torneranno al Pantheon a Roma - dice riferendosi a Umberto II, ultimo re d'Italia - Dal 2002, quando è stata abrogata la norma transitoria della Costituzione sull'esilio, non c'erano più problemi nel riportarle in Italia. Ma abbiamo sempre aspettato. Ed è da sempre che vogliamo siano collocate al Pantheon". 

Emanuele Filiberto si è detto poi "felice" per il rientro della bisnonna in Italia - ringraziando il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per averlo reso possibile - ma anche "sorpreso" per la segretezza dell'operazione: "Io l'ho appreso dalla stampa e dalle agenzie. Non capisco questa specie di 'vergogna' di riportare in Italia questa amata regina. Lo trovo strano".

Del rientro delle salme del re e della regina si è iniziato a parlare nel 2011, anno a cui risale la richiesta dei famigliari di Casa Savoia. Istanza poi reiterata nel 2013 con la dichiarata disponibilità del vescovo di Mondovì, monsignor Luciano Pacomio. Il tutto cadrebbe nel settantesimo anniversario della morte di Vittorio Emanuele III (28 dicembre 1947) e, come ha voluto sottolineare la principessa Maria Gabriella, "nel centenario della Grande Guerra" con l'auspicio che l'iniziativa "concorra alla composizione della memoria nazionale". Nel tardo pomeriggio di sabato, dopo mesi di preparativi avvolti dalla massima segretezza, si è compiuto il primo passo con l'arrivo, dal cimitero di Montpellier, della regina Elena. La collocazione è stata accompagnata "in un contesto di riserbo e sobrietà" dalla preghiera, a cura di don Bessone, prevista per il Rito delle esequie.

IL SINDACO - "E' un bel momento storico per Vicoforte e per i vicesi, ma anche per l'Italia - esulta il sindaco di Vicoforte Valter Roattino - I Savoia hanno regnato sul territorio cuneese da Pollenzo, a Valdieri, a Racconigi. E questo monumento che abbiamo la fortuna di avere sul territorio penso che sia il luogo in cui è giusto che riposino le salme dei sovrani". E continua: "Da sindaco penso che dobbiamo ancora metabolizzare quello che sta accadendo in questi giorni, ma avere due sovrani in questo monumento credo che non possa far altro che portarci del turismo. Ogni tanto i sindaci hanno un colpo di fortuna. La mia amministrazione ha come obiettivo partire da questo monumento per valorizzare l'intero territorio. Penso si debba sfruttare questo colpo di fortuna".