Variante inglese, l'Iss: "Rafforzare le misure, fino al 59% dei contagi in alcune aree"

Nelle prossime settimane la variante (che ha maggior trasmissibilità) sarà dominante. Cts: "Rafforzare le misure, non allentarle". Boom di casi di variante inglese a Pescara: 65% dei contagi. Genova, un caso di variante sudafricana

Assembramenti in Puglia: è allarme in tutta Europa per le varianti del Covid (ImagoE)

Assembramenti in Puglia: è allarme in tutta Europa per le varianti del Covid (ImagoE)

Roma, 15 febbraio 2021 - Pur prendendola alla lontana, anche l'Istituto superiore di sanità interviene sull'appello al lockdown del consigliere di Speranza Walter Ricciardi che dopo la bufera sollevata dice: "Se non sono utile mi metto da parte" (qui tutti i pareri degli altri esperti) . I dati dell'incidenza della variante inglese in Italia sono preoccupanti: si arriva addirittura fino al del 59% dei contagi (senza contare il boom di Pescara, dove i contagi da variante inglese sono il 65%, cosa che fa immaginare un "lockdown duro").

La domanda è: bisogna rafforzare le misure anti-Covid? Ebbene sì, anche secondo l'Iss:  "Al fine di contenerne e attenuarne l'impatto sulla circolazione e sui servizi sanitari - scrive - è essenziale, in analogia con le strategie adottate negli altri Paesi europei, rafforzare/innalzare le misure di mitigazione in tutto il Paese per contenere e ridurre la diffusione del virus mantenendo o riportando rapidamente i valori di Rt ( a 1 e l'incidenza a valori in grado di garantire la possibilità del sistematico tracciamento di tutti i casi (in Italia e tale condizione si verifica con un valore di incidenza pari o inferiore a 50 nuovi casi x 100.000 in 7 giorni)". Insomma, contro le varianti del Covid è una corsa contro il tempo. L'allarme è alto in tutta Europa, anche per le altre varianti. Intanto a Genova è stato isolato un caso di variante sudafricana, che sembra la più 'refrattaria' ai vaccini.

Piano Vaccini: finisce l'era Arcuri

Covid in Italia, il bollettino del 15 febbraio

La variante inglese in Italia

La variante 'Vco 202012/01' di Sars-CoV-2, conosciuta come variante inglese, "è stata identificata nell'88% delle Regioni/Province autonome partecipanti" allo studio di prevalenza dell'Istituto superiore di sanità (Iss) sulla variante Uk. "Le stime di prevalenza regionale risultano molto diversificate", con valori compresi "tra 0% e 59%". La variante è cioè presente "con percentuali rispetto ai casi totali che vanno fino al 59% in alcune aree" del Paese. E' la precisazione contenuta nella relazione tecnica della ricerca che ha evidenziato come la prevalenza nazionale della variante inglese il 4-5 febbraio era pari al 17,8%. 

"Variante inglese presto dominante"

Inoltre secondo l'Iss presto ci sarà un boom di contagi Covid con variante inglese: "Considerata la maggior trasmissibilità della variante, e considerato l'andamento in altri Paesi interessati precocemente dalla diffusione della Voc 202012/0" stessa, "è prevedibile che questa nelle prossime settimane diventi dominante nello scenario italiano ed europeo", scrivono gli esperti nella relazione tecnica dello studio di prevalenza sulla diffusione della variante Uk in Italia.  L'indagine, coordinata dall'Iss con il supporto della Fondazione Bruno Kessler e in collaborazione con ministero della Salute, Regioni e Provincie autonome, si è articolata in un campionamento in 2 giorni consecutivi, il 4 e il 5 febbraio, e relativo ai campioni notificati il 3 e 4 febbraio come prime diagnosi e non follow-up. I campioni sono stati scelti in modo random con un campionamento che garantisse una rappresentatività geografica.

Variante inglese: domande e risposte

Pescara, impennata di casi per variante

Impennata di contagi a Pescara. La provincia abruzzese, insieme a quella di Chieti, è da ieri in zona rossa. Preoccupa l'area metropolitana, dove dilaga la variante inglese, a cui - secondo le ultime stime del laboratorio di Genetica molecolare dell'Università di Chieti - è riconducibile il 65% dei contagi, percentuale in aumento rispetto ai giorni scorsi. "La variante è ora dominante", afferma il direttore della struttura, Liborio Stuppia, secondo cui nella zona serve un "lockdown duro". Si tratterebbe di una delle aree d'Italia in cui la variante sta circolando di più.  Al completo, ormai da giorni, il Covid Hospital: decine i pazienti già trasferiti in altre strutture. Ricoverati anche 30enni e 40enni con sintomi importanti. "La variante inglese sta letteralmente mangiando viva la precedente", afferma Stuppia per provare a spiegare il fenomeno. "Difficile individuare le cause, ma la variante cresce in modo esponenziale e sta diventando dominante. Le decisioni finali spettano alla politica, ma in questa zona servirebbe un lockdown duro", conclude. Si è deciso di disporre la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado fino al 28 febbraio.

Genova, un caso di variante sudafricana

Intanto a Genova il team dell'ospedale San Martino ha isolato un caso di variante sudafricana al Covid in una paziente di 25 anni. La donna, a quanto riferisce il nosocomio, "avrebbe fatto scalo aereo in un Paese a rischio". Al ritorno la giovane si è autodenunciata e autoisolata. La 25enne si è negativizzata l'8 febbraio scorso. Ad ora non sono stati rilevati casi secondari derivanti, sottolinea l'ospedale.

L'allarme corre in tutta Europa

Per le varianti il rischio di un'ulteriore diffusione del Covid nell'Ue è "attualmente valutato come alto-molto alto", spiega l'Ecdc, il centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie. I Paesi dovrebbero accelerare le campagne di vaccinazione poiché le varianti hanno "maggiore trasmissibilità" e i vaccini con licenza esistentì potrebbero essere "solo parzialmente efficaci". E non c'è solo la variante inglese: la variante sudafricana è stata segnalata sempre più spesso, non solo collegata ai viaggi, ma anche associata a focolai. La variante brasiliana è stata finora segnalata a livelli inferiori, forse perché legata principalmente allo scambio di viaggi con il Brasile, dove sembra diffondersi", analizza il centro europeo.

Cts: rafforzare le misure, non allentarle

Per 'contenere e rallentare' la diffusione delle varianti del Covid, "in analogia con le strategie adottate negli altri Paesi europei", è necessaria una "rigorosa osservanza, rafforzamento e incremento delle misure di mitigazione del rischio sia in ambito nazionale che in specifici ambiti locali, evitando ulteriori misure di rilascio". Ecco l'indicazione che gli esperti del Comitato tecnico scientifico hanno dato venerdì scorso al termine della riunione in cui hanno analizzato gli ultimi dati epidemiologici e preso atto dello studio dell'Istituto superiore di sanità sulla diffusione delle varianti del virus in Italia.

Il caso di Santeramo in Colle

Un caso su tutti: quello di Santeramo in Colle, in provincia di Bari, dove sono state chiuse scuole (fino al 20 febbraio), parchi e piazze. La progressione dei contagi (per 5 casi accertati di variante) è velocissima: dai 100 casi del primo febbraio agli attuali 244. E nei giorni scorsi, inoltre, è morta una docente di sostegno, Maria Lobefaro, di 44 anni.