Giovedì 25 Aprile 2024

Alla sagra dei mestieri antichi di Treviso lo stand con prostitute

C'è un bordello in fiera. Ira della Chiesa, scoppia la bufera

Antica casa di appuntamenti

Antica casa di appuntamenti

Treviso, 28 agosto 2019 - L'idea di quattro signorine in costume a impersonare prostitute assieme alla loro maitresse – in una rievocazione storica dei gloriosi bordelli cittadini nella pubblica piazza, con eleganti abiti anni ‘30 –, sta appiccando falò e agitando forche da Inquisizione nel ventre di Treviso. Proprio Treviso, il teatro delle vicende boccaccesche della provincia profonda veneta messe alla berlina dal capolavoro cinematografico Signore e signori di Pietro Germi. Proprio Treviso, caposaldo della Lega che agli inizi di questo 2019 ha presentato un disegno di legge per la riapertura delle case chiuse. Proprio Treviso, che all’epoca delle ragazze di vita (coi mutandoni della nonna e qualche seno scoperto) aveva oltre venti bordelli attivi in città e ben cinque in piazza Pio X. All’epoca del porno per tutti sul web, dei video hard sui social, dei costumi da bagno invisibili, scoppia la bufera politico-religiosa-sociale se tra arrotini, impagliatori di sedie, ombrellai, artigiani dei giocattoli in legno, zampognaro e fabbri viene allestito – per la ‘Mostra degli antichi mestieri’ – uno stand 10 metri per 2 con sfondi art nouveau e uno show di burlesque.

"Questa è la zona della città che nei secoli è andata popolandosi di bordelli e case chiuse – ha spiegato Giorgio Bughetto, organizzatore della mostra, presidente dell’associazione culturale ‘Il doge’ –: in una sorta di ricostruzione storica della città del passato non poteva mancare l’arte del casino. Sarà un evento sobrio, ma si rischiava di far saltare tutta la parte relativa ai bordelli. Non ci aspettavamo tanto scalpore. Il sindaco Conte ha dato il patrocinio del Comune, ma la polizia locale ci ha chiesto permessi aggiuntivi. Per venerdì, comunque, ce la faremo".

E poi: "Naturalmente le donne saranno tutte vestite e non ci sarà nessun seno in vista. Cosa penso dei bordelli? Non ho fatto in tempo a entrarci, ma mio padre ne parlava bene: le ragazze erano navi scuola, molto meglio della pornografia dilagante su Internet di oggi". "Trovo l’iniziativa di cattivo gusto, è un tradimento verso le nuove generazioni, una grande stupidaggine – ha tuonato don Bruno Fasani, della diocesi di Verona –. Alla fine si crea solo una grande eccitazione di massa. Qui passa il messaggio che l’amore è genitale, non sentimento. Non dobbiamo fornire nuove occasioni di divertimento, che oggi non mancano, ma dare messaggi forti ai giovani".

A sorpresa non condivide l’iniziativa (in scena il prossimo fine settimana) nemmeno un mostro sacro del Carroccio come Giancarlo Gentilini, precursore della lotta per la riapertura delle case di tolleranza, fuorilegge dal ‘58: "Le burle non mi piacciono, nemmeno quelle politiche. La riapertura dei bordelli è una questione seria, dal punto di vista sanitario e fiscale". La polizia locale, notificando la richiesta di presentazione di documenti per "valutare l’adeguatezza dello spettacolo in cartellone per un pubblico in cui potrebbero esserci minori", ha messo in difficoltà i gestori.

Ma le forze dell’ordine replicano: "Richieste eccessive di documentazione? Sono state inviate come avviene in ogni evento che si svolge nel territorio comunale". Dopo la due giorni, l’associazione aprirà la mostra in cui verranno esposti, con foto e cimeli, gli aspetti più dolorosi del meretricio: dalle ragazze madri, alle orfane, fino alle giovani costrette. Insomma non solo nostalgia goliardica della sesso a pagamento, ma anche ricerca storica. Eppure c’è chi spinge per la censura del passato.