
Paolo Villaggio nell'immortale ragionier Ugo Fantozzi
Un povero inetto, perdente senza speranza, vittima di mobbing, uomo senza qualità. L’imbelle dall’impossibile riscatto. In sintesi la maschera tragicomica dell’impiegato: umanissimo nel suo incatenarsi a una scrivania che odia e che lo odia. Il ragionier Ugo Fantozzi è (è stato?) l’italiano prodotto dall’onda lunga del boom: casa in affitto, utilitaria, vacanza mordi e fuggi al mare, vita fatta di trascurabile infelicità. In azienda e in famiglia, per lui non c’è differenza: è e resta uno schiavo comunque. Fantozzi è una creatura incontrata per la prima volta giusto mezzo secolo fa. L’invenzione letteraria – diventata poi saga cinematografica – di...