Il governo studia il super Green pass: "Scuole, ristoranti, supermercati"

Zampa, collaboratrice di Speranza: "Bisogna allargare l’obbligo". Ma Salvini annuncia battaglia

Il green pass

Il green pass

"È l’ora di un impiego intelligente del Green pass. A mio avviso, ma su questo dovrà esprimersi il Cts e poi decidere il Governo, serve richiederlo per accedere ai luoghi di assembramento. E quindi sui mezzi di trasporto a lunga percorrenza come aerei, treni e traghetti, in congressi, fiere, stadi e palazzetti dello sport, cinema, teatri. Ma anche in supermercati, ipermercati, centri commerciali. E su questo il governo sta ragionando e si dovrebbe arrivare a un decisione se non questa settimana, quella successiva. Il ministro Speranza, che è sempre stato molto capace di rispettare le persone ed è molto meno impulsivo di me che sono romagnola, e con lui il presidente Draghi, farà quel che si deve fare". Così Sandra Zampa, già vicepresidente del PD, già sottosegretaria alla Salute e oggi consulente del ministro Roberto Speranza.

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E bar e ristoranti?

"Per i bar, capisco le difficoltà e a mio avviso questi esercizi potrebbero essere esclusi. Per i ristoranti con sale al chiuso, il Green pass sarebbe invece opportuno anche nell’interesse stesso dei gestori. La gente ha paura e non frequenta più i ristoranti come una volta. Un ristoratore dovrebbe farsi questa domanda: cosa si aspetta da me un cliente oltre a un buon cibo? Secondo me oggi si aspetta sicurezza. E allora, utilizzando il Green pass gli si garantisce la sicurezza e questo dovrebbe far guadagnare clienti".

La Lega però continua a dirsi contraria. Ed è al governo.

"Sono molto colpita da Lega e Fratelli D’Italia, loro non vogliono niente, niente uso intelligente del Green pass, niente restrizioni, niente sostegno alla vaccinazione. Salvini si faccia vedere vaccinato e dia il buon esempio, forse questo aiutarebbe la campagna di immunizzazione tra i suoi elettori. Dobbiamo tutti concorrere a salvare questo Paese. Vogliamo che finisca ancora nei guai fino al collo? Dopo la variante Delta ne arriva un’altra. Salvini si metta una mano sulla coscienza e guardi non agli interessi elettorali spiccioli ma all’Italia. Che ha urgente bisogno di una vaccinazione ancora più estesa".

Basterà il Green pass oppure è opportuno lavorare a una strategia in due fasi: ora il green pass esteso e poi a settembre eventualmente vaccinazioni obbligatorie per categorie come gli insegnanti?

"Ho sempre detto che ci sono alcune professioni a contatto con il pubblico per le quali l’ottemperare alla vaccinazione anti-Covid dovrebbe essere nel contratto di lavoro. È il caso dei lavoratori della sanità, ma anche della scuola. Non penso che possiamo immaginare che la scuola non riapra in presenza. E poi, se i ragazzi che si iscrivono a scuola devono ottemperare a degli obblighi vaccinali, perché non possono farlo i loro professori? A un insegnante andrebbe chiesto il certificato verde, il che significa che o si vaccina oppure fa il tampone ogni tre giorni. E non bastano i professori: per i ragazzi dai 12 anni in su, che sono vaccinabili in sicurezza, sarebbe bene iniziare una campagna rivolta a loro e ai loro genitori".

Quindi green pass subito anche per gli insegnanti?

"Non necessariamente, gli si può dare tempo fino a fine agosto, facendo tutto il possibile per convincerli. Ma se a fine agosto vedremo che i circa 215mila insegnanti oggi non vaccinati non avranno cambiato idea allora a mio avviso occorrerà stabilire l’obbligo del Green pass".

Il certificato verde convincerà i no vax?

"Non credo, purtroppo. Gli irriducibili hanno una loro sorta di religione che si nutre di fake news e sembrano refrattari a ogni appello o obbligo. Ma il Green pass potrebbe essere molto utile per gli indecisi, che spesso sono persone poco informate, o per quelli che si pensano furbi e dicono: se lo fanno gli altri io sono al riparo lo stesso senza correre rischi di effetti collaterali e senza avere nessuna restrizione. Il Green pass assicura alle persone la possibilità di accedere in modo sicuro ad una serie di servizi e garantisce le attività economiche. Se lo si spiega bene le persone lo capiscono".

È meglio il pass che tornare alle chiusure?

"Non c’è alcun dubbio, anche perché io non penso che il Paese potrebbe sopportare nuove chiusure".

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