I conti del Vaticano non girano nel verso giusto. Nonostante le riforme interne di questi anni resta un deficit che il Papa vorrebbe azzerare. Per questo ha preso carta e penna e scritto ai cardinali chiedendo loro di stringere la cinghia e tagliare il superfluo. L’indicazione non è tanto a livello personale quanto per gli enti che sono sotto il loro governo. Francesco dà precise indicazioni, dalla ricerca di risorse all’esterno, garantendone comunque "una gestione trasparente", alla solidarietà tra istituzioni. Queste "hanno molto da imparare dalla solidarietà delle buone famiglie", ha commentato nella lettera.
Le voci di un Vaticano in rosso correvano da tempo. Il faro sui conti si era acceso a giugno, quando erano stati resi noti i dati sull’Obolo: le entrate sono state di 52 milioni di euro, meno della metà rispetto ai 107 milioni dell’anno precedente quando si era deciso di vendere degli immobili per fare cassa. Ma dell’ultimo dato a colpire era soprattutto lo sbilanciamento con le uscite, pari a 109 milioni di euro, il doppio delle entrate.