Sabato 7 Dicembre 2024
RITA BARTOLOMEI
RITA BARTOLOMEI
Cronaca

Hotel Rigopiano, l’avvocato: “Ecco dove si rischia la prescrizione”

Adriano Cortellessa, che assiste Maria Bruno, madre di Tobia Foresta, morto con la moglie Bianca Iudicone nel resort del Gran Sasso: “Perché oggi si torna a chiedere il disastro colposo. Quella strage ha una rilevanza pubblica, mi aspetto un segnale”

Roma, 30 novembre 2024 - Ma per la strage all’hotel Rigopiano c’è davvero il rischio della prescrizione? Lo abbiamo chiesto all’avvocato Adriano Cortellessa, che assiste Maria Bruno, madre di Tobia Foresta, morto con la moglie Bianca Iudicone nel resort della strage, 29 morti, il disastro più grave in montagna dal dopoguerra, In Europa. La sentenza della Cassazione è prevista per il 3 dicembre.

La relazione della guida alpina Pasquale Iannetti datata 18 marzo 1999
La relazione della guida alpina Pasquale Iannetti datata 18 marzo 1999

Rischio prescrizione, le parole dell’avvocato

“Per l’omicidio colposo il rischio esiste perché la prescrizione scatta dopo sette anni e mezzo - chiarisce il legale -. Mentre il tempo viene raddoppiato se la morte deriva da un infortunio sul lavoro e da una violazione in materia di sicurezza, fino a 17 anni e sei mesi. Quindi prevedo che il profilo dell’omicidio colposo verrà sicuramente prescritto ma ciò non esclude la possibilità per tutte le parti civili di chiedere il risarcimento del danno”.

Cosa prevede il depistaggio dichiarativo

E si prescrive dopo 10 anni il depistaggio dichiarativo, articolo 375, anche su questo punto il PG della Cassazione chiede un nuovo processo per l’ex prefetto di Pescara Francesco Provolo, al centro c’è la telefonata del cameriere Gabriele D’Angelo a cinque ore e 11 minuti dalla valanga. Il magistrato ha chiesto anche di annullare le sentenze di assoluzione per sei imputati, all’epoca dirigenti della Regione Abruzzo, e un nuovo processo per l’ex sindaco di Farindola, per tutti si evoca il disastro colposo

Perché torna l’accusa di disastro colposo

Il disastro colposo è collegato agli obblighi di prevenzione - chiosa l’avvocato -. In sostanza ti dicono: tu già sapevi, dovevi provvedere. Tra i riferimenti ci sono la relazione Iannetti e la relazione Iezzi. Questa accusa non era stata riconosciuta nel processo di primo e secondo grado, viene ora recuperata dalla Cassazione. Alla prefettura invece si contesta la gestione dell’emergenza”.

“Rigopiano ha una rilevanza pubblica”

Avvocato, qual è il suo bilancio finale? “Parto da questo presupposto: siamo nel caso dei reati colposi ed è molto più facile uscirne. Ma Rigopiano ha una rilevanza pubblica. Abbiamo sentito molto spesso il riferimento ai signa facti nelle arringhe degli avvocati difensori. Faccio mia quell’espressione e dico: è importante che sia dato un segnale. Anche perché per questi reati, parliamoci chiaro, nessuno va a finire in galera”.