GABRIELE
Cronaca

Più coraggio su giustizia e burocrazia

Canè

Essendo "un essere umano", Giorgia Meloni i compleanni li passa a casa. Con sua figlia. Anche il primo compleanno del governo. Un giorno velato da ombre dolorose dal punto di vista personale, più luminoso, "a schiena dritta", come bilancio del lavoro svolto. Un panorama che presenta gli stessi contrasti anche visto da fuori. La luce che più brilla dopo 12 mesi, in fondo è proprio Giorgia. Perché ora ce ne siamo quasi scordati, ma sedere a Palazzo Chigi dopo Draghi con qualche possibilità di riuscita, era giudicata dai più impresa quasi impossibile. Invece, la "secchiona" che i dossier li studia, su quella sedia ha dato buona prova. L’ha data soprattutto dove il nome di Draghi era super garanzia: in politica estera. E sul fronte di quella economica, beh, se si eccettua la sbavatura sulle banche, non si nota discontinuità. Con tanti miliardi in più da pagare per il boom dei tassi, e la voragine del Superbonus. Insomma, solo con la possibilità di fare un po’ di debito in più per lasciare sul campo qualche povertà in meno. Non a caso Standard & Poor’s non ci ha declassato come qualcuno temeva e altri speravano.

Certo, un anno dopo, il suo programma appare in parte un libro dei sogni, con tante pagine ancora da sfogliare, o magari cancellate e riscritte tipo quella sui migranti. Il che può essere visto in positivo, come prova di realismo, almeno per tutto ciò che ha un costo. Ma la promessa non mantenuta di una riforma strutturale della giustizia, sarebbe costata solo l’inevitabile ribellione di molte toghe e affini. E ancora di più un taglio netto della burocrazia, come i cittadini e soprattutto le imprese invocano da anni, non aveva bisogno di esborsi. Bastavano le forbici. Vedremo. Oggi ci sono le guerre, le turbolenze energetiche, l’instabilità mondiale alle nostre porte. Ieri il governo Meloni ha compiuto un anno, e lei, Giorgia, aveva il diritto di viverlo come "un essere umano".