Domenica 5 Maggio 2024

Ora serve uno scatto culturale

Lorenzo

Castellani

Può sembrare impopolare scriverlo, poiché la retorica stantia prescrive di sostenere sempre che siamo un paese arretrato politicamente, ma sulla rappresentanza e il rispetto delle donne la politica italiana degli ultimi vent’anni ha fatto grandi passi avanti rispetto a molti altri settori della società. Fino a trent’anni fa c’erano poche donne in Parlamento e nessuna al governo; fino a vent’anni fa erano pochi i ministri di peso donne e non c’era nessun leader politico donna; in questi anni molte donne hanno ricoperto ruoli politici apicali e oggi una donna è presidente del Consiglio e, per altro, leader di quella parte di elettorato più conservatore sul piano politico e sociale. Inoltre commissioni bipartisan, nuove leggi e codici a protezione delle donne e dei loro diritti si sono moltiplicati nelle ultime legislature. Negare i passi in avanti significa non riconoscere gli importanti progressi fatti facendo un torto alla storia stessa delle donne. In molti altri ambiti della società invece l’Italia è ancora indietro. Si prenda l’economia: nonostante esista una legge sulle quote rosa, sono pochissime le donne con ruoli esecutivi ai vertici delle grandi aziende pubbliche e private. A testimonianza che le leggi non sono tutto e che la cultura e la società sono il terreno su cui si gioca la vera partita dell’emancipazione e della parità. Ciò vale ancora di più per violenza e abusi, codificare i reati può essere un segnale utile ma non risolve il problema. Soltanto l’educazione, la sensibilizzazione, la capacità di creare attenzione, meccanismi di segnalazione e strutture di aiuto possono ridurre nel tempo forme di aggressività maschile ancora troppo diffuse nella vita domestica. La società può spesso più dello Stato e del diritto. L’attenzione della politica è un grande aiuto, ma soltanto la cultura crea e rinsalda quella responsabilità individuale e collettiva che permette la civilizzazione degli individui e della comunità.