Un secondo procedimento penale per abuso d’ufficio relativo alla richiesta di denaro quale corrispettivo non dovuto per prestazioni mediche rese in favore di un altro paziente è attualmente pendente nei confronti di Giuseppe
Rizzi, l’oncologo 65enne arrestato sabato per concussione aggravata. Il medico è ai domiciliari per aver costretto un paziente oncologico con un cancro terminale, poi deceduto, a pagare 900 euro per ogni iniezione di un farmaco salvavita gratuito (130mila euro in totale oltre lavori di ristrutturazione nella villa al mare del medico) da dicembre 2018 a dicembre 2019, quando era dirigente all’istituto Tumori Giovanni Paolo II di Bari, dal quale è poi stato licenziato. Dagli atti giudiziari emerge la precedente vicenda di un presunto abuso d’ufficio per cui è stato chiesto il rinvio a giudizio.