Migranti, Piantedosi: "Navi ong in acque italiane solo per emergenze umanitarie"

Il provvedimento del governo Meloni per la Humanity 1 e le altre imbarcazioni. "Ci faremo carico di chi ha bisogno, ma l'obbligo di assistenza spetta ai Paesi di bandiera"

Roma, 4 novembre 2022 - "Ci faremo carico di tutte le persone che hanno bisogno, come le donne incinte o i bambini. Rispettiamo le persone e le esigenze umanitarie: ma all'esito della verifica le persone che non rientrano dovranno rimanere a bordo e tornare in acque internazionali". Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, spiega la linea del governo per il caso migranti a bordo della nave Humanity 1 nel corso della conferenza stampa dopo il consiglio di ministri, che ha dato il via libera alla Nadef. All'imbarcazione della ong tedesca Sea Watch viene dunque concesso di entrare in acque territoriali italiane (davanti a Catania, ma si dovrà fermare in rada. "Potrà permanere nelle acque territoriali per consentirci di vedere se a bordo ci sono eventuali emergenze, sanitarie o altro, e noi prenderemo tutte le persone che versano in difficoltà", chiarisce il capo del Viminale.

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Un'immagine diffusa dalla Humanity 1 su Twitter (Ansa)
Un'immagine diffusa dalla Humanity 1 su Twitter (Ansa)

"Noi riteniamo che sia un problema che vada condiviso con i Paesi di bandiera - spiega Piantedosi -. In ossequio ai principi di diritto internazionale, quando si sale a bordo di una nave in acque internazionale è come se si fosse saliti su un'isola sotto l'egida territoriale di quel Paese. E questo dovrebbe far radicare gli obblighi di assistenza". "Vedremo che cosa succede, questa è una partita - prosegue Piantedosi -. Nel frattempo è successo che a Bruxelles ci sono stati dei contatti, c'è stata la Francia che ha fatto una prima apertura molto importante di accettare la possibilità di far sbarcare lì una delle altre navi, la Ocean Viking. È un segnale importante che non ci risolve il problema dei paesi di bandiera ma è una situazione che va seguita ora per ora". 

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"Quello di oggi, aggiunge, è il "primo atto di una politica che non vuole deflettere dal rispetto degli obblighi umanitari, ma senza deflettere sull'esigenza di mantenere il punto sui paesi di bandiera". Il ministro poi riferisce di un'altra nave che è entrata in acque territoriali, "più piccola, con 94 persone, con difficoltà a bordo e precarietà di navigazione verso Siracusa". "Ci è stato riferito di un tentativo di rivolta a bordo - dice -. Tratteremo anche questa nave con il medesimo criterio" che sarà applicato per Humanity 1. 

Al titolare del Viminale fa subito eco il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini: "Come sempre garantiremo soccorso e assistenza, ma vietiamo la sosta nelle acque territoriali italiane per le ong straniere. Orgoglioso di aver firmato il provvedimento, insieme ai ministri Piantedosi e Crosetto. Difendere l'Italia non è un reato bensì un dovere", dice.

Il provvedimento rilancia la politica governativa di una redistribuzione dei richiedenti asilo in Europa che tenga conto dei Paesi di bandiera e, nell'immediato, della possibilità di far sbarcare sulle coste italiane donne e bambini. Il Governo non vuole cedere alle richieste di sbarco dei quasi mille naufraghi su tre diverse navi ferme nel Mediterraneo da giorni e per i quali le ong chiedono un immediato sbarco.