Maturità 2018, polizia in campo. Il 113 'arresta' le fake news

Campagna per smontare le bufale che creano paura ai maturandi Il toto-tema: da Moro alla Costituzione, si punta sugli anniversari Sondaggio: le paure degli studenti

Studenti impegnati nella prima prova dell'esame di maturità (Ansa)

Studenti impegnati nella prima prova dell'esame di maturità (Ansa)

Roma, 18 giugno 2018 - Perdere buona parte del sonno la notte prima dell’esame di maturità per cercare su internet fantomatiche anticipazioni delle tracce di esame. O essere convinti che la scuola sia “schermata” per l’utilizzo dei cellulari in aula. O, addirittura, che i commissari di esame possano perquisire i maturandi. Tra leggende metropolitane e bufale anche la maturità è a rischio fake news. Che hanno effetti negativi sulla serenità e sul rendimento degli studenti oltre ad essere, talvolta, anche uno spreco di denaro.

Così per il decimo anno consecutivo la Polizia Postale e delle Comunicazioni lancia, in collaborazione con il portale degli studenti Skuola.net, la campagna di sensibilizzazione “Maturità al sicuro” con l’obiettivo di debellare il fenomeno delle fake news ed evitare che gli studenti, oltre a perdere tempo prezioso, possano anche rimetterci del denaro alla ricerca della “soffiata giusta”. In tanti, infatti, credono alle leggende metropolitane. Dalla ricerca realizzata da Skuola.net per la Polizia di Stato su un campione di circa 3.000 studenti del quinto anno risulta che 1 maturando su 5 crede di poter trovare su internet le tracce delle prove d’esame e altrettanti sono convinti che la Polizia controlli i telefonini degli studenti per scoprire chi sta copiando.

L’opinione è naturalmente falsa, perché il controllo della rete non avviene con queste modalità. Purtroppo le false credenze non terminano qui: il 48% teme di poter essere “perquisito” dai professori di commissione e circa il 18% crede che la scuola sarà “schermata” per impedire ai cellulari di connettersi ad internet. Non meno rilevante il dato di quel 12% dei maturandi che, invece, si aspetta di trovare commissari d’esame dotati di strani dispositivi di rilevamento magnetico per i cellulari. Se poi gran parte dei ragazzi è cosciente che utilizzare il telefonino equivale all’espulsione dalle prove d’esame (91%), rimangono incertezze per quanto riguarda ciò che è ammesso o vietato durante la maturità. Per il 35% dei ragazzi, infatti, non costituisce reato ricevere le soluzioni delle tracce dall’esterno, mentre la prova è in pieno svolgimento.

image

Per evitare scorciatoie truffaldine che comporterebbero solo l’esclusione dalla prova d’esame è stato anche realizzato un video in cui ad alcuni maturandi viene chiesto di diventare complici di uno scherzo telefonico a carico dei propri genitori. Di fronte alla possibilità di acquistare le tracce di maturità da una fonte sicura, cosa faranno mamma e papà? Da una precedente ricerca svolta sempre dal portale Skuola.net per la Polizia di Stato si scopre che i genitori sono più esposti dei figli al rischio di cadere vittime di una fake news. Il video, che vuole rivolgersi sia agli studenti che alle famiglie viene lanciato sui social media dal canale di Skuola.net ed è consultabile presso il seguente indirizzo https://www.facebook.com/skuola.net/videos/10160552566415603/ e sul sito della Polizia di Stato.