Laura aveva un ultimo desiderio: sposare il suo Andrea. "Ce lo ha rivelato il venerdì, chiedendoci se fosse fattibile. E sapevamo che era adesso o mai più. Ne era consapevole anche lei. Così abbiamo organizzato tutto per il mercoledì successivo. Cinque giorni prima che ci lasciasse". Renzo Ignazio Causarano, direttore delle Cure Palliative e Hospice dell’ospedale Niguarda di Milano, racconta la corsa contro il tempo, prima per contattare il comune piemontese dove la coppia viveva, poi il comune di Milano. E infine i preparativi all’hospice "Il tulipano", per rendere naturale un matrimonio in punto di morte. La corona di fiori bianchi incorniciava il viso di Laura, 35 anni appena. Il sole baciava gli sposi, mano nella mano, su quel lettino. Attorno i testimoni e il personale, visibilmente commosso. "Perché qui si viene a vivere, non a morire come pensano in tanti – ripete Causarano –. E quindi quando i nostri pazienti ci manifestano desideri così grandi cerchiamo di realizzarli. Fa parte anche questo del percorso di cura. Abbiamo creato una situazione di normalità, era nostro dovere farlo. Laura era serena".