Covid, Rezza: "Senza provvedimenti alla fine costretti a lockdown"

Il direttore della prevenzione del ministero della Salute: oggi dato sui decessi per Coronavirus "drammatico". Per l'esperto è "presto per dire se riapriremo le scuole" e auspica vaccinazione "con Francia e Germania"

Giovanni Rezza in conferenza stampa sull'andamento del Coronavirus (Imagoeconomica)

Giovanni Rezza in conferenza stampa sull'andamento del Coronavirus (Imagoeconomica)

Roma, 15 dicembre 2020 - La curva epidemica risale e il numero dei morti per Coronavirus in Italia oggi è ancora "drammatico": 846 decessi "significa che il numero di persone infettate è veramente elevato in questi due tre mesi". A commentare i dati del bollettino quotidiano sul Covid è il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, che aggiunge:  "Ricevo mail un pò minacciose e rinfacciano alla sanità di rallentare l'economia, ma a rallentare è il virus non le misure: anzi le misure parzialmente restrittive come ora hanno tenuto bassa la circolazione del virus e hanno permesso delle attività. Se non si prende alcun provvedimento alla fine saremo costretti a fare il lockdown generale, che è quello che si vuole evitare".

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Visti i dati delle ultime settimane, "credo che sia ancora presto per dire se potremo o no riaprire completamente le scuole, anche le superiori", prosegue Rezza. Ciò perchè, continua, "l'incidenza dei casi è ancora molto elevata" e "siamo ancora sopra la soglia critica per l'occupazioone dei posti in terapia intensiva e di area medica" e "continua a preoccupare anche l'elevato numero dei nuovi ingressi in terapia intensiva (+199)".

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Sul vaccino, invece, "è molto importante dire che non ci sarà il vaccino" anti Covid "immediatamente per tutti. Dovremo all'inizio stabilire delle priorità", chiarisce l'esperto. Per questo, "nella prima fase è previsto che si vaccinino gli operatori sanitari e credo che in questo caso l'adesione sarà più elevata e il problema sarà avere tanto vaccino a disposizione. Oltre a loro verrà vaccinato anche il personale delle Rsa e si inizierà a vaccinare anche la popolazione anziana nelle Rsa. Poi la campagna procederà vaccinando prima gli anziani". E' chiaro, ha aggiunto, "che ci può essere una strategia adattativa. Qualcuno dice perché non vaccinare i giovani piuttosto che gli anziani? Con l'influenza ha senso, perché le scuole amplificano l'epidemia e i giovani portano l'infezione dentro casa a genitori e nonni. In questo caso, per Sars-CoV-2 non è stato ancora identificato un gruppo che veramente sostiene l'epidemia".

In linea generale, "è partito il Regno Unito e gli Usa e penso che presto partirà l'Ue con le vaccinazioni e penso sarebbe bello partire almeno insieme a Francia e Germania". Rezza ha poi sottolineato che "non è stato fatto nessuno sconto. I vaccini verranno resi disponibili nel nostro Paese e nel resto d'Europa solo quando la sicurezza e l'efficacia saranno dimostrati".

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La conferenza stampa integrale