Domenica 28 Aprile 2024

Influenza 2018, "pochi vaccini a copertura totale". L'esperto: così il virus dilaga

L'Istituto superiore di sanità bacchetta le Regioni

Influenza 2018 (foto iStock)

Influenza 2018 (foto iStock)

Roma, 20 gennaio 2018 - "La diffusione dell’influenza è superiore alle attese" avverte il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Walter Ricciardi.

Influnet registra 3 milioni 883 mila contagi da inizio stagione, che cosa significa?

"Vuol dire che il virus sta circolando tantissimo, la peggiore epidemia influenzale degli ultimi 14 anni, a fine stagione ci saranno più allettati di quanto previsto".

Le regioni dovevano somministrare vaccino quadrivalente. Hanno tirato al risparmio? 

"È una constatazione, senza spirito polemico. Che sia germe, microbo, virus o batterio, è nostro dovere garantire la maggiore copertura. Per il costo, questi vaccini derivano da investimenti importanti, da qui il prezzo".

Ma il ministero ha diramato un elenco di prodotti senza dare preferenze. 

"Da parte nostra è un dovere dare indicazioni. Un conto è prendere un prodotto che costa meno a parità di requisiti. Ma se ho una protezione maggiore, su quattro ceppi, devo preferirla e mettere in conto qualche soldo in più. La lezione che deve servirci per il futuro: chi compra i vaccini, ovvero le Regioni, dovrebbe farlo procurando quelli a maggior copertura e non solo quelli più economici".

Regioni come il Veneto affermano di aver impiegato il vaccino antinfluenzale quadrivalente.

"Lo hanno fatto privilegiando tutte le categorie a rischio e gli operatori sanitari".

Quindi questa alta diffusione dei contagi a livello nazionale come si spiega?

"Le coperture vaccinali sono state modeste negli anziani, negli italiani in generale. E il vaccino quadrivalente, che fornisce copertura anche contro il ceppo, Yamagata di tipo B, è stato somministrato solo nel 40% dei casi. Il 60% dei vaccini era trivalente e copriva solo tre ceppi A-H1N1, A-H3N2 e un solo tipo di virus B".

Ora abbamo anche una allarmante carenza di sangue per via dello stop alle donazioni, come si risolverà?

"L’ipotesi è estendere l’offerta del vaccino ai donatori volontari. Aumentano così le coperture e si promuove consapevolezza sulla prevenzione. Mentre si metterebbe in sicurezza una risorsa come il sangue che fa parte dei livelli essenziali di assistenza, e che è impossibile erogare senza l’apporto fondamentale dei donatori".

Ci sono poi le mutazioni, le forme influenzali particolarmente insidiose.

"Fortunatamente non abbiamo avuto la variante inglese, ancora più pericolosa. Loro hanno chiuso tutti gli ospedali, rinviato gli interventi chirurgici. Ma i virus non hanno confini, dobbiamo stare in guardia. Sono d’accordo per questo con le osservazioni di Cricelli della Simg e con Bernabei di Italia Longeva, tutelare e prevenire, con un occhio di riguardo verso bambini, anziani e fragilità".

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