Indice Rt Italia e regioni di oggi (30 aprile 2021)

Il dato nazionale risale a 0.85. Quattro regioni con il valore sopra 1. Il report Iss-Ministero della Salute. Brusaferro: decrescita curva lenta, cala età media dei casi Covid a 42 anni

Roma, 30 aprile 2021 - Nel giorno dei cambi di colore delle regioni, ecco l'ultimo monitoraggio settimanale del ministero della Salute-Iss sull'andamento dell'epidemia da Covid (relativo al periodo 19-25 aprile). Fari puntati sull'indice Rt, che a livello nazionale è risalito a 0.85, mentre la scorsa settimana era a quota 0.81: in pratica siamo tornati allo stesso valore di due settimane fa (restiamo comunque sotto l'uno anche nel limite superiore). 

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Indice Rt regioni

Abruzzo 0,78 (intervallo di confidenza 0,73-0,83)

Basilicata 1,02 (0,87-1,16)

Calabria 0,75 (0,69-0,81)

Campania 1,08 (1,05-1,11)

Emilia-Romagna 0,81 (0,78-0,83)

Friuli Venezia Giulia 0,71 (0,67-0,75)

Lazio 0,85 (0,82-0,86)

Liguria 0,83 (0,79-0,88)

Lombardia 0,84 (0,82-0,86)

Marche 0,81 (0,73-0,9)

Molise 1 (0,63-1,44)

Piemonte 0,78 (0,75-8)

PA Bolzano 0,99 (0,89-1,09)

PA Trento 0,84 (0,74-0,93)

Puglia 0,92 (0,9-0,95)

Sardegna 0,81 (0,76-0,86)

Sicilia 1,05 (1,02-1,08)

Toscana 0,92 (0,89-0,94)

Umbria 0,89 (0,82-0,98)

Valle d'Aosta 0,82 (0,72-0,92)

Veneto 0,86 (0,83-0,89).

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Il Pdf

Il report Iss-ministero

L'incidenza - il numero dei contagi ogni 100mila abitanti - a livello nazionale però continua a scendere: il valore è a 146 rispetto al 152 della settimana scorsa. Tuttavia, si legge nella bozza del report, "sebbene la campagna vaccinale progredisca significativamente, complessivamente l'incidenza resta elevata e ancora ben lontana da livelli (50 per 100.000) che permetterebbero il contenimento dei nuovi casi". Si osserva un miglioramento generale del rischio, con nessuna Regione a rischio alto, mentre 11 Regioni "hanno una classificazione di rischio moderato (di cui nessuna ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e dieci Regioni che hanno una classificazione di rischio basso (una ad alto rischio di progressione a rischio moderato). Tre Regioni (contro le quattro della settimana precedente) hanno un Rt puntuale maggiore di uno. Tra queste, due Regioni (Campania e Sicilia) hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre Regioni/Pa hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo uno". 

Terapie intensive

Scende, ma rimane alto, il numero di Regioni che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica: 8 contro le 12 della settimana precedente. Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è uguale alla soglia critica (30%), con una diminuzione nel numero di persone ricoverate in terapia intensiva, che passa da 3.151 (20/04/2021) a 2.748 (27/04/2021). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale scende ulteriormente ed è sotto la soglia critica (32%). Il numero di persone ricoverate in queste aree passa da 23.255 (20/04/2021) a 20.312 (27/04/2021). Si osserva inoltre "una ulteriore diminuzione nel numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (27.561 vs 29.892 la settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l'attività di tracciamento dei contatti è in aumento (38,3% vs 37,9% la scorsa settimana)". E' invece stabile il numero di casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (38,7% vs 38,4%). Infine, il 23% è stato diagnosticato attraverso attivita' di screening.

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Brusaferro: "Decrescita lenta, cala età media"

"In Italia c'è una decrescita lenta della curva, in quasi tutte le regioni. L'incidenza calcolata a domenica scorsa vede una decrescita: 146 per 100mila abitanti mentre la settimana precedente era 157. Il flusso da venerdì a giovedì, quindi calcolato a ieri, indica un'incidenza a 148 per 100mila abitanti mentre la settimana scorsa era 159. Due flussi sono analoghi tra di loro con una decrescita lenta". Lo ha affermato il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, durante della conferenza stampa. "L'età media della prima diagnosi è scesa a 42 anni rispetto ai 43 delle settimane precedenti. E scende anche l'età del primo ricovero, 66 anni, rispetto ai 67. C'è una decrescita in tutte le fasce d'età".

Il presidente dell'Istituto superiore di sanità ha sottolineato come "si vede l'effetto delle vaccinazioni in fasce d'età più alte".  "Il quadro complessivo resta comunque a livello impegnativo - ha proseguito -. Siamo con un'incidenza tre volte superiore ai 50 casi ogni 100mila che è la soglia per il tracciamento automatico. Per questo occorre mantenere cautela e una gradualità nelle riaperture". 

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