Giovedì 18 Aprile 2024

Emergenza sbarchi, nuova stretta Stato d’emergenza per sei mesi

Il prefetto Valenti verso la nomina a commissario speciale: dovrà presentare un piano di intervento. Un emendamento potrebbe rendere più rapidi i provvedimenti di accompagnamento alla frontiera. .

Emergenza sbarchi, nuova stretta  Stato d’emergenza per sei mesi

Emergenza sbarchi, nuova stretta Stato d’emergenza per sei mesi

di Alessandro Farruggia

Arriva lo stato d’emergenza per l’immigrazione. E nel decreto Cutro, oggi in fase di conversione, arriverà un stretta alla protezione speciale. Ma andiamo con ordine. Su proposta del ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci, il governo ha deliberato lo stato di emergenza su tutto il territorio nazionale "a seguito dell’eccezionale incremento dei flussi di persone migranti attraverso le rotte del Mediterraneo che sta determinando situazioni di gravissimo sovraffollamento nei centri di prima accoglienza e, in particolare, presso l’hotspot di Lampedusa, e alle previsioni di un ulteriore incremento delle partenze nei prossimi mesi". "Abbiamo deciso lo stato di emergenza – ha dichiarato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni – per dare risposte più efficaci e tempestive alla gestione dei flussi".

Lo stato di emergenza, sostenuto da un primo finanziamento di cinque milioni di euro, poi da 20 milioni per i sei mesi, avrà la durata di sei mesi, rinnovabili. Il provvedimento dovrebbe nominare un commissario straordinario, che probabilmente sarà il prefetto Valerio Valenti, capo del dipartimento immigrazione del Viminale. "Abbiamo aderito volentieri alla richiesta del ministro dell’Interno, ben consapevoli – ha detto Musumeci – della gravità di un fenomeno che registra un aumento del 300 per cento. Sia chiaro, non si risolve il problema, la cui soluzione è legata solo ad un intervento consapevole e responsabile della Ue. Ma abbiamo la necessità di aiutare le regioni perché si rischia di mandare il sistema in collasso".

L’obiettivo è creare nuovi posti per l’accoglienza e garantire i trasferimenti di migranti ai Centri di permanenza per il rimpatrio, ampliandone il numero. La linea del governo é quella di creare nuove strutture e prevedere Cpr in ogni regione.

Ma le opposizioni attaccano. "Giorgia Meloni – dice il leader di M5s, Giuseppe Conte – dà il via libera allo ‘stato di emergenza’ perché incapace di gestire gli sbarchi dei migranti, che sono quadruplicati rispetto a un anno fa. Risuonano lontane le false promesse elettorali di fantomatici e irrealizzabili blocchi navali. "Dall’inizio dell’anno – attacca il deputato Pd Matteo Mauri – gli sbarchi sono quadruplicati da 8mila a 32mila. La Destra ha spiegato per anni che le cause dell’aumento degli arrivi erano la politica del Pd, la ministra Lamorgese e le Ong. Ma ora le scuse iniziano inesorabilmente a scarseggiare. E visto che non sanno come uscire da tutte le menzogne che hanno raccontato, dichiarano un bello stato di emergenza nazionale".

C’è poi il decreto Cutro, sul quale la maggioranza lavora a un’ulteriore stretta alle norme in vigore sull’immigrazione, con un dimezzamento dei tempi di verifica per il rinnovo della protezione speciale, da quattro a due anni. Ma anche regole più rigide per chi gode di questo status. È quanto dovrebbero prevedere alcuni degli emendamenti dell’esecutivo al decreto Cutro, che saranno discussi oggi in commissione Affari costituzionali al Senato. La maggioranza, dice una fonte, vorrebbe "rendere l’interpretazione della protezione speciale più chiara, valutando con maggiore specificità i vari casi affinché siano evitati escamotage da parte di chi non ne ha diritto". Ad esempio facendo decadere lo status di protezione speciale per chi rientra anche temporaneamente in patria. Anche i tempi di permanenza all’interno dei Centri per i rimpatri dovrebbero subire variazioni. Altri emendamenti puntano ad accelerare i tempi sull’eventuale riconoscimento della protezione internazionale e i provvedimenti di accompagnamento alla frontiera.