Il nuovo algoritmo per calcolare i colori delle regioni: come funziona

Zona arancione, gialla, rossa e bianca: indice Rt ospedaliero e incidenza, ecco come saranno decise le fasce dal 24 maggio

Zona gialla: bar aperti in Puglia (Imagoeconomica)

Zona gialla: bar aperti in Puglia (Imagoeconomica)

Roma, 14 maggio - Quelli che saranno decisi oggi dalla cabina di regia (qui gli aggiornamenti in diretta) saranno gli ultimi cambi di colore delle regioni decisi in base agli attuali parametri che assegnano un posto di prima importanza (tra i 21 che determinano la classificazione del rischio) all'indice di trasmissibilità Rt, il cui coefficiente Italia è sceso questa settimana a 0.86 (qui tutti i dati aggiornati delle regioni).

Bollettino Coronavirus del 14 maggio

Lunedì prossimo 17 maggio infatti si riunirà la cabina di regia e successivamente il governo varerà il nuovo decreto Covid che oltre alle riaperture si occuperà appunto di modificare i parametri per l'assegnazione delle regioni nelle quattro zone colorate (bianca, gialla, arancione e rossa). L'indice Rt basato sui contagi andrà in pensione e al suo posto ci sarà un Rt basato sui ricoveri (cosiddetto Rt ospedaliero). E si darà grande rilevanza all'incidenza, ma con numeri modificati. Ma quali sono i nuovi criteri alla base del nuovo algoritmo utilizzato dalla cabina di regia? Vediamo cosa è emerso finora, soprattutto dopo l'incontro tra governo e Regioni di mercoledì scorso.

Ricoveri, le soglie critiche

Si terrà quindi in considerazione l’Rt ospedaliero, cioè la situazione dei malati Covid nelle terapie intensive e nei reparti ordinari. In zona arancione si dovrebbe andare se le intensive superano il 20 per cento del totale dei posti disponibili e le seconde il 30 per cento. In zona rossa, se le Rianimazioni sono al 30% e i reparti ordinari pieni al 40%.

L'incidenza settimanale

Oltre all'Rt ospedaliero, l'assegnazione nelle diverse zone si baserà anche sul dato dell'incidenza settimanale dei  casi ogni 100mila abitanti (attualmente si va automaticamente in zona rossa con un dato superiore a 250). In zona rossa si andrebbe come adesso con un’incidenza di 250 o più casi ogni 100mila abitanti; in zona arancione con un range tra 150 e 249 casi ogni 100mila abitanti, con occupazione terapia intensiva al 30 per cento. In area gialla, invece, ai passerebbe con una forbice da 50 casi a 149 ogni 100mila abitanti. In zona bianca se si hanno meno di 50 casi per tre settimane di fila.

I tamponi

Per rendere il dato omogeneo, si propone anche di basare il calcolo dell'incidenza su uno standard minimo di tamponi su 100.000 abitanti, in rapporto allo scenario epidemiologico da definire contestualmente all’aggiornamento del sistema di monitoraggio settimanale. Ecco la specificazione dello scenario epidemiologico per valutare il minimo di test antigenici e molecolari: 500 test ogni 100.000 abitanti se l’incidenza è 25; 250 ogni 100.000 se l’incidenza è compresa tra 150 e 249; 150 ogni 100.000 se l’incidenza è compresa tra 50 e 149; 100 ogni 100.000 se l’incidenza è di 50. Da rivalut