
Botteri va in pensione. Dai Balcani alla Cina e agli Usa, il giornalismo prima di tutto
Ricordo quando arrivai per la prima volta nei Balcani, in una casa bombardata dove tutti erano rimasti uccisi. Vidi il sacchetto di un grande magazzino di Trieste dove andavo anch’io: la guerra è qualcosa di reale, che ti tocca. Credo che il tentativo sia stato anche questo: far sentire a chi è a casa che quello che succede forse non è così lontano". È l’impegno che ha guidato Giovanna Botteri nel suo percorso da giornalista, che l’ha vista a lungo inviata di guerra per il Tg3 e poi corrispondente per la Rai, dagli Stati Uniti, dalla Cina e dal 2021 dalla Francia. Una carriera che l’ha resa "un’icona del servizio pubblico", plaude l’Usigrai nel giorno in cui Botteri raggiunge l’età della pensione. "Ma un mestiere così non è che si abbandona: noi questo sappiamo fare e continuiamo a fare".