Autovelox e multe, regole anti giungla attese da 12 anni. Ma il decreto slitta ancora

Simone Baldelli (FI): "Indecente. In assenza di norme chiare, i Comuni fanno cassa". Un perito: "Manca l'omologazione, sono tutte apparecchiature illegali"

Roma, 16 aprile 2022 - Autovelox e multe, la giungla continua. Dopo 12 anni di attesa, slitta ancora il decreto che doveva stabilire regole chiare per l'utilizzo dell'occhio implacabile di pattuglia sulle nostre strade, anche quelle urbane. Con un record europeo di oltre 8mila impianti dislocati nella penisola che garantiscono - dati Aci-Istat - 3 miliardi di euro e 2,5 milioni di contravvenzioni. "Indecente che da 12 anni non si regolamenti in modo certo e una volta per tutte l'uso degli autovelox", sbotta Simone Baldelli, vicepresidente dei deputati azzurri e presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla tutela dei consumatori e degli utenti. Che ha poi trasformato la sua battaglia di anni in un libro, "Piovono multe". Titolo che è già un programma.

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Sommario

Regole e sentenze

Sugli autovelox esiste una letteratura sterminata di sentenze, a cominciare da quella della Corte Costituzionale che nel 2015 ha introdotto l'obbligo di taratura annuale per gli strumenti. Poi la Cassazione ha stabilito che "solo a condizione che vi sia espressa indicazione nel verbale dell’avvenuto adempimento, il rilevamento può presumersi affidabile". Ma perché la contravvenzione sia valida serve molto altro. Segnaletica adeguata, indicazione del limite di velocità e naturalmente visibilità delle postazioni. Solo che tutto questo fino ad oggi è affidato a sentenze o circolari ministeriali. Manca appunto l'ultima parola definitiva, affidata a un decreto. 

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Cosa serve

Ma quali sono i punti chiave che il decreto dovrà regolamentare una volta per tutte? Baldelli li mette in fila: "Omologazione, approvazione, manutenzione, autorizzazione, dove vanno posizionati e chi li autorizza. Oggi vale tutto".

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"A tradimento per fare cassa"

Denuncia Baldelli: "Ancora è un classico trovarsi di fronte all'autovelox messo a tradimento, nascosto. Questa storia deve finire. Perché tanti Comuni con gli autovelox fanno cassa, non sicurezza. Per questo, bisogna dare regole chiare, certe e subito. E serve chiarezza su come vengono spesi i soldi delle multe". 

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Quando arriva il decreto

Ma che prospettiva c'è, quando sarà pronto il decreto? Il viceministro della Lega Morelli parla di giugno... "Mi auguro che proprio Morelli, con la sua sensibilità verso la materia, prenda seriamente in mano questo dossier - il commento di Baldelli - . Finora abbiamo perso 12 anni. E abbiamo una giungla, siamo nell'incertezza, con regole assenti o comunque interpretabili a seconda della sede giudiziaria".

 

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Il comandante della polizia municipale

Anche Luigi Altamura, comandante della polizia municipale di Verona e nel tavolo Anci, chiede "poche regole, chiare per tutti.  All'Anci avevamo visto due testi, ma poi sono stati ritirati dal ministero". Ricorda che pochissimi comuni hanno però installato autovelox sulle strade urbane, novità introdotta dal decreto Semplificazioni. 

I Comuni che non spiegano

Altamura torna anche su quei Comuni e città metropolitane che, come è stato chiarito dal ministero alla Commissione Trasporti di Montecitorio, non hanno ancora presentato la rendicontazione d'obbligo. Sono 1.556, quasi il 20% del totale. Da qui l'invito a non generalizzare, "per centinaia di amministrazioni quella voce è pari a zero - fa sapere il comandante -. Sì, è proprio così, semplicemente perché quei Comuni non hanno nemmeno una postazione di polizia locale. E sono centinaia di paesi, in queste condizioni". Ma anche così, l'obbligo di rendicontazione c'è lo stesso. Va semplicemente segnalato che è pari a zero".

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"Serve un censimento"

Per il comandante Altamura, "è necessario un censimento di tutti gli autovelox installati in Italia. Il ministero dell'Interno si occupi del monitoraggio per valutarne l'efficacia. Perché i prefetti, come dimostra anche il caso recente in Sardegna, possono anche decidere di toglierli".

Il perito

 

Giorgio Marcon, perito che sta scrivendo un libro sugli autovelox, consulente di un gruppo giuridico che segue cause in tutta Italia, è drastico: "Tutte queste apparecchiature hanno un vizio di origine, non hanno il decreto di omologazione o approvazione, come prevede l'articolo 192 del regolamento codice della strada. Quindi sono illegali e le multe sono nulle". E lui, da oltre 30 anni, va in tribunale per dimostrarlo.