Multe, velox (e non solo): valgono 3 miliardi. Previste sanzioni per i Comuni inadempienti

I sindaci entro maggio devono consegnare una relazione al governo. Ma il 20% non lo ha fatto. Mims: incasseranno il 90% in meno

Multe e autovelox, dove si paga di più

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Roma, 9 aprile 2022 - Multe per infrazione al nuovo codice della strada, autovelox compresi: valgono già 3 miliardi di euro anche se la cifra è parziale. Perché il 20% dei comuni italiani non ha presentato la rendicontazione relativa all’uso corretto dei proventi delle multe stradali. E ad oggi risultano ancora inadempienti ben 15 amministrazioni provinciali, 3 città metropolitane e 317 unioni di comuni. Con una cifra già stimata di circa 3 miliardi di euro. In base ai numeri che emergono da un rapporto fornito dal Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili alla Commissione Trasporti di Montecitorio, ad oggi 1.556 comuni (il 19,7% del totale) non hanno fornito la rendicontazione. 

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Cosa dice la legge

Eppure la legge impone a ciascuna amministrazione di consegnare al governo entro il 31 maggio di ogni anno una relazione telematica sugli introiti delle sanzioni stradali, anche quelle elevate tramite autovelox, e di pubblicare sul sito dell’amministrazione locale i dati contenuti nella relazione stessa entro un mese dalla data di consegna. Lo ha ribadito anche il decreto Infrastrutture, che a novembre ha riscritto 40 articoli del codice della strada.

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Il Mims studia una ‘contromossa': "Qualora l’ente non trasmetta la sopra menzionata relazione ovvero utilizzi i proventi in modo difforme da quanto previsto dal codice della strada, la percentuale dei proventi spettanti è ridotta del 90%  per ciascun anno per il quale sia riscontrata una delle predette inadempienze". Tre città metropolitane (Catania, Messina e Reggio Calabria) risultano inadempienti, così come 15 amministrazioni provinciali (Aosta, Belluno, Bolzano, Campobasso, Crotone, Foggia, L’Aquila, Matera, Nuoro, Oristano, Rieti, Rovigo, Sud Sardegna, Teramo, Verbano-Cusio-Ossola). Secondo i dati forniti dal Mit, tra le amministrazioni comunali che ancora non hanno fornito la ocumentazione figurano Aosta, Avellino, Catania, Frosinone, Olbia e grandi centri come Civitavecchia, Gela, Lampedusa, Vasto, Taormina, Nola, Sorrento, Locri, Noto.

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Tesoretto da 3 miliardi

Eppure il business delle multe rappresenta un "tesoretto" che vale circa 3 miliardi di euro annui in Italia, alimentato da ben 2,5 milioni di contravvenzioni che ogni anno, secondo i dati Aci-Istat, sarebbero elevate dagli oltre 8mila autovelox installati sul territorio. Proprio ieri in materia di proventi delle multe da codice della strada, rispondendo ad una interpellanza urgente di Forza Italia - primo firmatario Baldelli - il Governo ha risposto: "Qualora l’ente non trasmetta la sopra menzionata relazione ovvero utilizzi i proventi in modo difforme da quanto previsto dal codice della strada, la percentuale dei proventi spettanti è ridotta del 90 per cento per ciascun anno per il quale sia riscontrata una delle predette inadempienze che, occorre ricordare, rilevano ai fini della responsabilità disciplinare per danno erariale e devono essere segnalate al procuratore regionale della Corte dei conti. Con specifico riguardo alle modalità attuative della decurtazione prevista in caso di inosservanza dei sopra menzionati obblighi, evidenzio che gli uffici dei Ministeri dell’Interno e delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili hanno provveduto ad effettuare alle procure regionali della Corte dei conti competenti per territorio, ai fini della responsabilità disciplinare per danno erariale, la segnalazione di tutti gli enti inadempienti all’obbligo di rendicontazione dei proventi relativi agli anni 2019 e 2020".

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