Autovelox Scout Speed, la Cassazione: "Multa nulla se non segnalato"

L'automobilista sanzionato per eccesso di velocità: "Soddisfatto, farò da apripista". Restano valide le verifiche su assicurazione, revisione, parcheggi e auto rubate

Autovelox Scout speed in azione (foto Schicchi)

Autovelox Scout speed in azione (foto Schicchi)

Roma, 25 ottobre 2021 - Una multa con Scout Speed - finora l'autovelox invisibile - per eccesso di velocità annullata dalla Cassazione. Che in un'ordinanza ha stabilito: ha sempre ragione il codice della strada, i controlli devono essere segnalati.

Così un automobilista di Feltre (Belluno), dopo sei anni ha vinto il ricorso. Era stato sanzionato per  eccesso di velocità, viaggiava a 85 chilometri orari, il limite era di 70. A multarlo, una pattuglia della polizia locale in auto civile, con a bordo la macchinetta, usata da molti comandi della municipale in Italia anche per verificare revisione, assicurazione, parcheggi e auto rubate. Era stato lo stesso Comune a voler arrivare in Cassazione, per fare chiarezza sull’argomento.

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Quali conseguenze?

E ora che cosa succede? Gli addetti ai lavori prevedono una pioggia di ricorsi. L'ordinanza veneta potrà diventare un precedente e fare scuola? "Dal  punto di vista formale la Cassazione decide per il singolo caso. Dal punto di vista sostanziale, questa decisione sarà invocata da tutti quelli che sono stati multati e ancora non hanno pagato". L’analisi è dell’avvocato Fabio Capraro, che assisteva l’automobilista.  Giorgio Marcon, consulente tecnico del legale, fa sapere: "Siamo un gruppo giuridico, le  cause vinte cominciano ad essere tante". Due i filoni: la mancata segnalazione e la mancata omologazione degli strumenti.   "Non esiste una banca dati di queste apparecchiature – precisa Marcon –. Si presume che in Italia siano oltre 80mila tra Scout speed, autovelox e telelaser”.

Obbligo di segnalazione

Ma come si fa a segnalare un’auto civetta della polizia locale impegnata in un controllo dinamico? Con la scritta lampeggiante sul mezzo stesso. "L’articolo 142 del codice della strada - scrive la Cassazione - stabilisce che le postazioni di controllo sulla rete stradale per il rilevamento della velocità devono essere preventivamente segnalate e ben visibili, ricorrendo all’impiego di cartelli o di dispositivi di segnalazione luminosi conformente alle norme stabilite nel regolamento di esecuzione del presente codice". In conclusione: "Le molteplici possibilità di impiego e segnalazione  sono correlate alle caratteristiche della postazione, fissa o mobile, sicché non può  dedursi alcuna interferenza negativa che possa giustificare, avuto riguardo alle caratteristiche tecniche della strumentazione impiegata nella postazione di controllo mobile, l’esonero dall’obbligo della preventiva segnalazione". Il multato, Claudio Lax, 58 anni, ispettore sicurezza nelle aziende  si dice soddisfatto. "Su questi strumenti c'è un buco legislativo - osserva -.  Ho fatto da apripista. Con tanti chilometri all'anno metto in preventivo le multe dell'autovelox. Quando sono giustificate bene, ma quando le vedo come un espediente per fare cassa, no. La sicurezza?  Non ero un pericolo, quel tratto di strada era poco frequentato".  E per una questione di principio, ha scalato tutti i gradi di giudizio e i conti (ogni volta le spese erano compensate). Intanto, per la cronaca, il comando di Feltre ha sospeso i controlli dinamici sulla velocità con lo Scout Speed. 

Gli usi possibili

Di Scout speed si parla dal 2012, quando il ministero dei Trasporti ne approvò l'uso con un decreto dirigenziale. In molte città - ad esempio a Bologna - viene usato per multare gli automobilisti che parcheggiano in seconda fila. L'autovelox fino ad oggi definito invisibile viene anche utilizzato per scoprire chi viaggia senza assicurazione o è in ritardo con la revisione dell'auto.