Alessia Piperno arrestata in Iran: è nel carcere di Evin a Teheran

La 30enne romana sarebbe stata portata lì subito dopo il fermo scattato il giorno del suo compleanno, il 28 settembre. Gli amici; "Speriamo di rivederla presto"

Roma, 4 ottobre 2022 - Si troverebbe nel carcere di Evin a Teheran Alessia Piperno, la trentenne romana arrestata nella capitale dell'Iran. Secondo quanto apprende l'ANSA, la donna sarebbe stata portata lì subito dopo il fermo, scattato secondo il padre il giorno del suo compleanno, il 28 settembre, e dallo stesso carcere avrebbe telefonato in Italia per chiedere aiuto.

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La giovane romana, sempre secondo quanto è stato possibile ricostruire, nel suo viaggio all'interno del paese avrebbe trascorso un periodo anche nel Kurdistan iraniano, una zona che viene costantemente monitorata per via delle istanze anti regime. Sull'intera vicenda più fonti autorevoli ribadiscono la necessità di mantenere il silenzio, per evitare di compromettere i tentativi per riportare in Italia la donna. Anche perché, si sottolinea, sarebbe in atto la volontà di politicizzare l'arresto a prescindere dalle circostanze che lo hanno determinato. 

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Alessia Piperno (Facebook)
Alessia Piperno (Facebook)

Gli amici di Alessia chiedono rispetto e silenzio con la speranza di rivederla il più presto possibile. Sono molti gli influencer che continuano a condividere di ora in ora la notizia del fermo a Teheran, su cui ora sono al lavoro i vertici diplomatici della Farnesina, e sempre più sono quelli che chiedono silenzio sul caso. "Forse d'ora in poi ci conviene stare un pò zitti e sperare solamente di rivederla presto - scrivono sui social Deborah e Terence, che hanno conosciuto la ragazza nel loro soggiorno in Iran -. Alessia poteva essere chiunque tra noi. Ti aspettiamo". "Non crediamo che Alessia avrebbe voluto tutto questo interesse per la sua sfera privata. Tanto meno la sua famiglia - continuano -. Non c'è niente da aggiungere, nessuno sa quel che è successo, quello che si sa è già stato detto...tutto il resto sono supposizioni. Non crediamo che avrebbe voluto vedere i suoi tutorial su come fare il turbante al telegiornale e non crediamo che avrebbe voluto leggere commenti beceri e ignoranti sotto agli articoli in cui si parla della sua vicenda, o ascoltare la classica frase detta dai vicini 'salutava semprè. Purtroppo - concludono - l'odio che trasuda da questi commenti è lo stesso che c'era stato per il caso di Silvia Romano. Inoltre siamo sicuri che Alessia non avrebbe voluto che si confondessero gli iraniani con il loro governo teocratico, su questa cosa lei era categorica".

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