Alessia Piperno nel carcere Evin di Teheran: cosa sappiamo dopo l'incendio e la rivolta

Quattro detenuti sono morti a causa dell'inalazione di fumo. Il bilancio dei feriti è di 61

Teheran (Iran), 16 ottobre 2022 - "Alessia Piperno sta bene". Questo il messaggio fatto pervenire da fonti ufficiali iraniane alla Farnesina, in contatto con l'ambasciata italiana a Teheran. L'italiana, arrestata lo scorso 28 settembre scorso nell'ambito delle manifestazioni contro il regime di Teheran, è detenuta nel carcere di Evin dove ieri notte è scoppiata una rivolta. Il bilancio degli scontri e dell'incendio appiccato nel laboratorio di cucito è di 4 morti e 61 feriti.

Il palazzo della prigione di Evin andato a fuoco (Ansa)
Il palazzo della prigione di Evin andato a fuoco (Ansa)

Secondo l'agenzia di stampa ufficiale Irna, i quattro morti erano detenuti rinchiusi nella sezione speciale dei condannati per rapine e reati finanziati e sono morti a causa delle inalazioni del fumo. Dieci dei feriti sono stati ricoverati in ospedale, mentre gli altri 51 nell'ambulatorio del carcere, in un'altra sezione del quale sarebbe detenuta anche Alessia Piperno. Sempre secondo l'Irna, durante gli scontri e l'incendio di ieri, alcuni prigionieri hanno tentato di fuggire, ma sono stati bloccati. L'agenzia ufficiale iraniana ha citato il procuratore di Teheran che ha affermato che la rivolta non è collegata alle proteste in corso in Iran e che l'area dove sono scoppiati gli scontri è separata da quella dove sono detenuti i prigionieri politici.

Sulla rivolta nel carcere di Evin si registra anche l'intervento degli Stati Uniti che "stanno seguendo con urgenza" le notizie sugli scontri e l'incendio scoppiati a Evin. "Siamo in contatto con la Svizzera come nostro Paese rappresentante - ha aggiunto il portavoce del dipartimento di Stato Ned Price su Twitter - l'Iran è completamente responsabile dei nostri cittadini arrestati in modo illecito che dovrebbe liberare immediatamente".