Iran, donna senza velo fa colazione al bar: arrestata. Montano proteste in tutto il mondo

Le manifestazioni 'The time has come. Freedom Rally for Iran' in più di 150 città, da Tokyo a San Francisco, passando per Londra. A Roma 'Bella ciao' e capelli tagliati

Teheran, 1 ottobre 2022 - Dopo che la foto di due donne che facevano colazione in un bar di Teheran senza velo, è stata diffusa online, le forze di sicurezza iraniane hanno arrestano una delle due. È stata la famiglia ad avvisare la Cnn. Donya Rad è stata arrestata poco dopo la pubblicazione della foto online, che ha cominciato a circolare da mercoledì e che è stata scattata in un bar tradizionalmente frequentato da uomini, come la maggior parte dei caffè in Iran

La Cnn ha parlato con la sorella, la quale ha detto che le agenzie di sicurezza hanno contattato Donya e l'hanno convocata per spiegare le sue azioni. "Dopo alcune ore senza notizie, Donya mi ha detto in una breve telefonata di essere stata trasferita nel reparto 209 della prigione di Evin", ha detto la sorella. La prigione Evin di Teheran è una struttura notoriamente brutale in cui il regime incarcera i dissidenti politici ed è riservata esclusivamente ai prigionieri gestiti dal ministero dell'Intelligence iraniano.

Negli ultimi giorni, le forze di sicurezza avrebbero arrestato diverse personalità iraniane, tra cui la scrittrice e poetessa Mona Borzouei, il giocatore di football iraniano Hossein Mahini e la figlia dell'ex presidente iraniano Ali Akbar Hashemi Rafsanjani, Faezeh Rafsanjani

Proteste a Roma contro il regime iraniano (Ansa)
Proteste a Roma contro il regime iraniano (Ansa)

Manifestazioni in tutto il mondo a sostegno delle donne iraniane

Intanto dilagano le proteste e le manifestazioni in tutto il mondo, in seguito all'uccisione di Mahsa Amini (studentessa curda morta il 14 settembre scorso, dopo essere stata arrestata dalla polizia morale, perché non portava il velo in modo corretto) che a sua volta ha provocato nelle settimane scorse molti tumulti e indignazione in diverse città iraniane, la cui repressione tra l'altro ha provocato 83 morti. Ora anche il mondo risponde a questa presa di posizione sostenendola e criticando il regime iraniano.

Dunque, 'The time has come. Freedom Rally for Iran', cioè manifestazioni di solidarietà, a cui partecipa la diaspora iraniana, si tengono oggi in più di 150 città del mondo, da Tokyo a San Francisco, passando per Londra, secondo gli organizzatori.  A Tokyo, i manifestanti hanno mostrato cartelli con la scritta "Non ci fermeremo" e immagini di donne che si bruciano il velo o si tagliano i capelli in Iran, secondo Afp. 

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In Italia la maratona di piazze in solidarietà con i ragazzi iraniani ha toccato Roma con circa un migliaio di persone tra i partecipanti. Capelli tagliati sulle note di 'Bella Ciao' e molte persone con magliette o cartelli il nome di Mahsa Amini. Ma anche cartelli contro l' 'Iran teocratico' che ricordano 'Nessuno è libero se qualcuno è oppresso'. A tal proposito Laura Boldrini, deputata del Partito Democratico, ha partecipato alla manifestazione e ha scritto sui social: "Donna, vita, libertà. Alla manifestazione 'The Time Has Come' per il popolo dell'Iran, oppresso da un regime che cancella diritti e libertà fondamentali. È importante essere qui, a unire le forze con i ragazzi e le ragazze iraniani che nel loro paese, così come in molte capitali, stanno protestando contro il regime che li opprime. La loro voce deve essere ascoltata. E il pensiero va a Mahsa Amini, Hadis Najafi e tante altre: sono sempre le donne a pagare il prezzo più alto, il primo bersaglio delle dittature. Finché esisterà anche un solo posto nel mondo in cui le donne sono oppresse, non ci sarà piena parità per nessuna di noi". 

Proteste a Roma contro il regime iraniano (Ansa)
Proteste a Roma contro il regime iraniano (Ansa)

Migliaia hanno manifestato anche a Milano al grido, in iraniano e italiano, "Donna, vita, libertà". Anche Bologna ha risposto all'appello globale. In centinaia sono scesi in piazza del Nettuno per una manifestazione organizzata dai ragazzi e dalle ragazze iraniane e curde, residenti nel capoluogo emiliano, sostenuti da diversi collettivi tra cui Non Una Di Meno, Gruppo Trans e altri. "In Italia avete garantita la vostra libertà per le più piccole cose, dall'uscire a bere una birra con gli amici a baciare il vostro partner", ha detto un'attivista parlando dal centro della piazza. "Da donna iraniana, che per anni ha vissuto in Iran, posso assicurarvi che da noi non è così. Ogni volta che volevo baciare il mio partner, avevo paura".

"Il problema non è solo il velo o l'hijab - ha proseguito l'attivista - perché dopo il 1979 in Iran è mancato il senso più profondo di libertà". "Ma noi quella libertà la vogliamo, vogliamo un regime laico, vogliamo il secolarismo, vogliamo che la religione rimanga molto lontana dalla politica".