Sono numerosi i riconoscimenti alle organizzazioni di volontariato e alle persone che hanno portato avanti progetti legati al Servizio sanitario nazionale consegnati nel corso del Cancer Policy Forum, meeting che si è svolto a Roma, presso la biblioteca del Senato, palazzo della Minerva, alla presenza dei rappresentanti delle organizzazioni del Terzo settore, un evento incentrato sulle buone pratiche e la politica in oncologia. Un premio, tra questi, è stato conferito al ministro Orazio Schillaci. Durante il suo intervento, il titolare del dicastero della salute ha sottolineato come la lotta ai tumori e la ricerca sul cancro siano una priorità nel governo italiano, che sin dall’inizio ha dimostrato un impegno consapevole in questo settore.

L’anno scorso era stato annunciato il Piano Oncologico Nazionale, strumento essenziale per promuovere la ricerca, la prevenzione e garantire una migliore presa in carico del paziente oncologico. In pochi mesi, il piano è stato adottato e finanziato, dimostrando un’enorme volontà politica di combattere questa malattia.

Schillaci ha sottolineato l’importanza di promuovere corretti stili di vita al fine di intervenire sui fattori di rischio e di implementare gli screening oncologici. Attualmente, è in corso una valutazione per l’inclusione di ulteriori programmi di screening, come quelli per il tumore della prostata e del polmone, all’interno del Servizio Sanitario Nazionale.

Nonostante i progressi compiuti, il ministro ha riconosciuto che esistono ancora disparità nell’assistenza sul territorio. Perciò, il governo è impegnato nel sostegno delle reti oncologiche regionali e nella capacità di presa in carico dei pazienti oncologici. A tal fine, è in corso una riforma delle reti di assistenza territoriale e ospedaliera, oltre a un grande impulso all’assistenza domiciliare.

Doverosa precisazione, a livello legislativo l’impegno della politica in oncologia è stato assolutamente trasversale, e ha visto attivamente coinvolti rappresentanti di tutti i partiti politici presenti alla Camera e al Senato. Premi speciali e riconoscimenti sono andati infatti, tra gli altri, ai parlamentari Alessandro Colucci, Ilenia Malavasi, Martina Semenzato, Patrizia Marrocco, Marco Furfaro, Walter Rizzetto, Giuseppe Bicchielli, Gilda Sportiello, Massimiliano Panizzut, Luana Zanella, Antonio De Poli, Massimiliano Romeo, Emanuele Monti, Pier Luigi Lopalco, Renato Perrini, Silvia Piccinini.

Le associazioni pazienti hanno attribuito riconoscimenti anche al ministro Roberto Calderoli e, con motivazioni diverse, alle attività delle giunte regionali della Calabria, della Campania, dell’Emilia Romagna, della Lombardia, della Puglia e della Sicilia. Premi speciali delle associazioni pazienti sono state attribuite infine a Vanessa Cattoi, Guido Quintino Liris e Gigliola Spelzini per l’attività svolta nel coordinamento dell’Intergruppo “Insieme per un impegno contro il cancro”.

Cancer Policy Award è un tributo ai politici che si sono distinti nella presentazione di atti parlamentari e altre attività recenti riconducibili al Governo, al Parlamento, alla Commissione Europea, al Parlamento Europeo, alle Giunte e Consigli Regionali.

 

La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere

Durante il Cancer Policy Forum sono stati affrontati numerosi temi cruciali, tra cui la riorganizzazione dell’assistenza sul territorio in linea con la Missione 6 Salute prevista dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Si è anche discusso del potenziamento delle reti oncologiche, delle cure palliative e della terapia del dolore, nonché della rete dei tumori rari. Si è parlato inoltre di riorganizzazione delle sperimentazioni cliniche a livello nazionale e dell’ampliamento dell’accesso ai test genetici di ultima generazione e alle cure di precisione.

Annamaria Mancuso, coordinatrice del gruppo “La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere”, ha sottolineato i passi avanti compiuti nella lotta al cancro, come l’allocazione di un fondo per implementare il Piano Oncologico Nazionale e l’approvazione della legge sul diritto all’oblio oncologico. Tuttavia, ha evidenziato che la strada da percorrere è ancora lunga.

L’anno che si sta per chiudere ha visto importanti traguardi per il Gruppo “La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere”. Diverse associazioni di pazienti si sono unite al progetto, raggiungendo importanti traguardi. Recentemente, il Gruppo ha accolto con favore il varo della legge sul diritto all’oblio oncologico, che è stata attesa per anni da migliaia di ex pazienti. Inoltre, è stato avviato il primo Corso di Perfezionamento per le Associazioni dei pazienti oncologici e oncoematologici, in collaborazione con l’Università di Pavia.

L’obiettivo del Gruppo è rendere centrale il ruolo dei pazienti nei processi decisionali della salute e trovare soluzioni alle sfide delle politiche oncologiche in Italia. Questo obiettivo viene raggiunto grazie alla stretta collaborazione con i rappresentanti delle istituzioni, mediata dall’Intergruppo parlamentare “Insieme per un impegno contro il cancro”, che sostiene le richieste delle associazioni.

La coordinatrice Mancuso, Presidente Salute Donna ODV, ha citato e ringraziato tutte le 45 associazioni che hanno dato vita al movimento, e che continuano ad affluire nel sodalizio, sottolineando che la strada è ancora lunga ma che cresce ogni giorno l’attenzione ai bisogni dei malati. “Passi avanti sono stati fatti”, afferma Mancuso, citando lo stanziamento di un Fondo per implementare il Piano Oncologico Nazionale e la legge sul diritto all’oblio oncologico. Tuttavia, sottolinea che ci sono ancora molte sfide all’orizzonte e che il volontariato non può farcela da solo. È necessario lavorare in squadra e intensificare il dialogo con la politica nazionale e locale.

Obiettivo dichiarato di questa iniziativa è contribuire a migliorare la presa in carico e l’assistenza dei pazienti in cura dopo una diagnosi di tumore. Ancora oggi, in Italia, sono presenti disparità nell’esposizione ai fattori di rischio, nell’accesso agli screening preventivi, nella diagnosi precoce e nell’accesso ai farmaci innovativi. Il Gruppo intende portare all’attenzione delle istituzioni i bisogni reali e promuovere percorsi in grado di migliorare l’offerta sanitaria nel campo oncologico e oncoematologico.

Doverosa citazione anche per le aziende che hanno sostenuto in maniera incondizionata l’opera delle associazioni di volontariato collegate al Cancer Policy Forum, vale a dire Amgen, Astellas, AstraZeneca, Boston Scientific, Daiichi-Sanchio, Eli Lilly, Gilead, GSK, Janssen J&J, Novartis, Pfizer, Pierre Fabre, Roche, Sanofi, Takeda, Viatris.

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Come si vede, il Cancer Policy Forum ha permesso di mettere in evidenza l’impegno trasversale della politica nazionale in oncologia. Il riconoscimento è testimonianza della volontà di affrontare concretamente a livello istituzionale la malattia neoplastica e metastatica, dalla prevenzione agli screening, fino alle terapie innovative, al fine di perseguire indirizzi di politica sanitaria a tutela della salute della collettività.

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