La fibromialgia è una malattia reumatologica che spesso viene sottostimata e diagnosticata con ritardo. Tale ritardo può comportare danni articolari, e disabilità. Secondo Gian Domenico Sebastiani, Presidente della Società Italiana di Reumatologia (SIR), i ritardi nella diagnosi riguardano circa un milione di malati reumatologici. Lo specialista sostiene che spesso sono necessari anni per fare diagnosi differenziale e mettere a fuoco altre malattie reumatologiche come l’artrite psoriasica, la spondilite anchilosante, la sclerosi sistemica e l’artrite reumatoide. Le malattie reumatologiche, precisa il professor Sebastiani, rispondono meglio alle cure quando vengono trattate dalle prime fasi.

La fibromialgia è una patologia diffusa, ma i tempi degli accertamenti sono considerati ancora troppo lunghi. Uno studio condotto su 600 persone affette da questa malattia in Italia ha rivelato che l’attesa media per ottenere una diagnosi è di quattro anni, con una media di sette specialisti consultati prima di arrivare al responso definitivo del reumatologo.

Questo ritardo nella presa in carico dei pazienti comporta un peggioramento dei sintomi e un aumento della spesa pubblica. Secondo i dati emersi dallo studio, solo il 18% dei malati riesce a dare un nome ai propri disturbi entro tre mesi dalla manifestazione dei sintomi. Questo è un problema grave non solo per la fibromialgia, ma anche per altre malattie reumatologiche.

In occasione di una conferenza stampa organizzata in ottobre da Intermedia per conto della Società Italiana di Reumatologia (SIR) si è sottolineata l’importanza della diagnosi precoce. Un ritardo diagnostico di 7 anni per l’artrite psoriasica, 5 per la spondilite anchilosante, 3 per la sclerosi sistemica e 2 per l’artrite reumatoide è inaccettabile. Cruciale il ruolo demandato ai medici di famiglia, ai quali si chiede di essere sempre in grado di avanzare i primi sospetti, riconoscere i segni e indirizzare rapidamente i pazienti a uno specialista.

“La progressione della disabilità rallenta se le terapie non vengono intraprese in tempi rapidi”, ha spiegato Roberto Gerli, Past President SIR. Il 57% dei pazienti reumatologici ha bisogno di aiuto nelle attività quotidiane a causa delle disabilità conseguenti a queste patologie. Oggi esistono terapie farmacologiche efficaci con ridotti effetti collaterali che possono migliorare la qualità di vita di queste persone.

“Il ritardo diagnostico nei pazienti affetti da fibromialgia è tra i più alti nelle malattie reumatologiche”, ha affermato da parte sua Fausto Salaffi, responsabile nazionale del registro fibromialgia della SIR. Spesso i pazienti visitano vari specialisti prima di arrivare al reumatologo. È importante implementare un percorso diagnostico terapeutico specifico per la fibromialgia, che includa anche l’uso di una app per i medici di medicina generale. Questa app contiene un questionario di 7 domande per individuare la fibromialgia e quando le risposte positive raggiungono l’80% deve essere consigliata la visita con il reumatologo.

 

Antonello Mirone, Presidente di Federfarma Servizi, sostiene che i farmacisti possono svolgere un ruolo importante nell’ indirizzare i pazienti a una visita specialistica. Mirone afferma che molti cittadini fanno uso di terapie auto-prescritte, e che i farmacisti possono intervenire in questa fase per consigliare una visita medica. Federfarma Servizi ha formato molti farmacisti e spera di coinvolgere un numero sempre maggiore di farmacie per individuare le patologie in fase precoce. Sono previsti incontri di formazione con specialisti della SIR per migliorare le competenze dei farmacisti.

 

Silvia Tonolo, Presidente dell’Associazione Nazionale Malati Reumatologici (ANMAR ODV), sottolinea che per i pazienti reumatologici la ricerca di una diagnosi è un momento complesso e pieno di insicurezze. Tonolo afferma che scoprire che una diagnosi tempestiva avrebbe impedito ai sintomi di peggiorare è frustrante, e l’ANMAR ODV si impegna per migliorare l’assistenza sanitaria, garantendo una maggiore continuità terapeutica e riducendo le liste di attesa per esami e visite.

 

La diagnosi precoce è dunque un tema universale in reumatologia e la fibromialgia rappresenta un banco di prova. Gli autori citati ribadiscono l’importanza che i medici di famiglia, i farmacisti e le associazioni di pazienti svolgano un ruolo attivo nel riconoscimento precoce delle malattie reumatologiche al fine di migliorare l’assistenza sanitaria e ridurre i danni ai pazienti.

 

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