Lunedì 29 Aprile 2024

Servizi all’avanguardia e ormeggi di qualità Crescono i nostri porti

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Le mappe non dicono sempre tutto. Ma la distribuzione dei servizi e delle infrastrutture a disposizione dei diportisti rivela comunque l’importanza di alcuni tratti di costa italiana rispetto ad altri. Intanto la geografia dei porti, turistici o polifunzionali, e dei punti di ormeggio già segnala il peso di alcune regioni rispetto ad altre. In base al monitor 2020-2021 di Confindustria Nautica, ne vantano una settantina la Liguria e poco meno la Toscana, ma non pesano meno la Sicilia e la Sardegna, entrambe con oltre un centinaio di aree attrezzate per accogliere i diportisti e i natanti di varia taglia. E comunque dispongono di risorse quasi analoghe anche la costa campana, il Veneto e il Friuli Venezia Giulia. Ancora più interessante il peso specifico dei vari distretti per numero di posti barca, valutati complessivamente in 166mila.

Qui a gareggiare per aggiudicarsi il gradino più alto del podio sono Liguria e Sardegna, entrambe ben oltre 20mila, tallonate comunque dalla Sicilia, dalla costa del Veneto e da quella del Friuli, da Campania e Toscana, senza dimenticare il ruolo crescente in termini di ricettività portuale della Puglia e del Lazio e, in misura minore, di Marche ed Emilia Romagna. Una distribuzione che in qualche modo fissa e aggiorna il peso che l’Italia riesce ad avere nel confronto con altri Paesi europei. In tema di parco nautico domina la Francia con 1 milione e mezzo di natanti da diporto, seguita dalla Finlandia, dalla Svezia, dalla Norvegia, quindi dall’Italia che presidia il quinto posto con 575mila imbarcazioni, inseguita dalla Gran Bretagna.