Venerdì 19 Aprile 2024

Cuoio di Toscana ha il cuore green La ‘suola verde’ diventa un’icona

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LA SOSTENIBILITÀ per Cuoio di Toscana non è un racconto, ma un impegno che nasce dall’impostazione del processo produttivo fino alla gestione della filiera e delle sue eccellenze, attraverso la trasformazione di uno scarto dell’industria alimentare altrimenti destinato allo smaltimento, in un materiale di qualità, eccellenza, simbolo di alto artigianato Made in Italy. La "suola verde" è la bandiera del Consorzio Cuoio di Toscana che riunisce sette cuoifici del distretto di Santa Croce sull’Arno, nel Pisano, che valgono un giro d’affari annuo di 200milioni di euro. Di questo mondo ne parliamo con Antonio Quirici (nella foto sotto), presidente del Consorzio.

Quirici, ci racconta cos’è Cuoio Toscana?

"Una realtà che rappresenta un gruppo di concerie che produce cuoio di altissima qualità seguendo un percorso molto preciso: concia lenta in vasca, tannini naturali, depuriamo il 100% dell’acqua che utilizziamo e, grazie ai pannelli solari sulle nostre aziende, produciamo l’energia elettrica necessaria per la lavorazione. Il nostro prodotto rappresenta circa il 95% della produzione europea con quote importanti di export (circa il 45%) oltre confine, in mercati come Francia, Portogallo, Germania, Gran Bretagna, Stati Uniti, Cina e Giappone Rappresentiamo dunque la gran parte del mercato. Il nostro è un prodotto che viene utilizzato dai maestri calzaturieri più importanti del mondo e dalle grandi case di moda".

I 200 milioni di fatturato sono stati un traguardo significativo e anche il frutto di un lavoro molto intenso di promozione. Giusto?

"Ci siamo mossi a tutto campo utilizzando tutti i canali a disposizione, anche quello dei social per promuovere la nostra filosofia e il nostro impegno. Abbiamo utilizzato anche il linguaggio del cinema portando la bellezza del nostro cuoio e la nostra tradizione conciaria davanti alla macchina da presa, tant’è che siamo stati anche alla Festa del cinema di Roma come alla Mostra di Venezia. Oltre che, naturalmente, ai grandi eventi del settore, come Lineapelle Milano, o della moda come la Fashion Week: i risultati ora si vedono. Le ragioni del successo di Cuoio di Toscana sono da ricercare nella cultura del cuoio che abbiamo costruito mettendo al centro un materiale naturale, pasticca free e riciclabile".

Come sta andando il mercato del cuoio? É in aumento?

"Siamo arrrivati qui dal 2020 del Covid e simo finiti dentro una guerra e in mezzo alla incertezze del mercato. Inoltre negli ultimi anni, con l’avvento delle sneakers, avevamo avvertito delle diminuzioni: tuttavia il prodotto eccellente ci ha consentito di mantenere le nostre quote di mercato, e di aprirsi ad una nuova crescita grazie anche ad un ritorno al classico che abbiamo visto con evidenza nelle ultime sfilate. C’è un buon ritorno del cuoio, dopo una fase che ha visto nella moda troppe snaeakers".

La qualità è il più importante punto di forza. Ma perché il cuoio della Toscana è migliore degli altri?

"Le caratteristiche tecniche del prodotto e il suo utilizzo sono capaci di conferire resistenza e traspirabilità, aspetti in cui siamo i primi in tutto il mondo. Poi c’è l’aspetto legato alla conceria, eco-green e realizzata nel rispetto dell’ambiente. Su questi fronti non abbiamo competitor, e le stesse grandi maison di moda cercano il nostro marchio e la nostra suola green".

Ecco, la suola green, parliamo un po’ di questa

"È un’icona. È “verde“ come la concia al vegetale, un processo che caratterizza la produzione di Cuoio di Toscana, radicato nei secoli e basato appunto, sull’utilizzo di materiali naturali come i tannini, estratti dalle piante di castagno, mimosa e quebracho, che garantiscono una lavorazione esente da metalli, la sicurezza della salute dei consumatori e della qualità delle creazioni. “Verde“ come il territorio verso il quale Cuoio di Toscana nutre un forte senso di appartenenza considerandolo infatti una fonte di ricchezza verso il quale è costante l’impegno a perseguire la tutela condivisa delle risorse che vi risiedono. La rigogliosa esuberanza delle valli e i colori delle ampie distese che contraddistinguono il paesaggio toscano sono lo sfondo ideale di un messaggio poetico ma anche concreto: perché ogni prodotto ha una sua storia e Cuoio di Toscana sa bene quanto ciò faccia la differenza. Un messaggio che riusciamo a far arrivare ogni giorno di più. Infatti sono sempre di più i consumatori che ci contattano al Consorzio, che cercano il nostro marchio e le nostre garanzie".

Il cuoio non è solo suole. Ci sono anche altri settori di mercato che utilizzano il vostro prodotto

"L’impiego del cuoio si sta allargando, ormai da tempo. Anche verso il settore dell’arredamento che sta crescendo di importanza: in particolare nel settore della nautica per il rivestimento e l’arredamento delle imbarcazioni. Proprio verso l’arredamento abbiamo concentrato una delle più recenti ed importanti iniziative inaugurando il primo Club x lovers di Cuoio di Toscana in occasione di Pitti Uomo 103: uno spazio a Palazzo Strozzi dove toccare con mano tutto il lifestyle dell’azienda e il mondo del cuoio nello Strozzi Bistrot. Un luogo inedito in cui il cuoio a concia lenta al vegetale con una finitura speciale anti-macchia ed anti-graffio, ha preso vita tra le pareti, il bancone e i tavoli, sorprendendo per la sua bellezza e duttilità".