Imitazione della vita: questo il significato letterale in greco antico della parola “biomimetico”, andata recentemente a indicare una delle più interessanti e promettenti tendenze dell’architettura contemporanea. In un contesto costruttivo dove i temi dell’efficienza e della sostenibilità sono sempre più centrali, le soluzioni già rintracciabili negli elementi e processi del mondo naturale rappresentano preziose fonti di ispirazione. C’è molto da imparare dall’ambiente che ci circonda: mentre l’approccio umano di risoluzione dei problemi costruttivi è tradizionalmente imperniato sull’uso di sempre maggiori quantità di materiali o energia - una strategia dispendiosa e inefficiente - lo stile progettuale spontaneamente espresso in natura si basa su eleganti soluzioni volte a rendere processi e materiali più adeguati al proprio scopo. La biologia, infatti, è molto gelosa delle proprie risorse e odia ogni spreco: un atteggiamento quanto mai prezioso in un contesto socioeconomico dove la consapevolezza ambientale è giustamente emersa come interlocutore necessario di ogni processo produttivo e costruttivo. Una strada che ha portato allo sviluppo della tendenza biomimetica in architettura è infatti stata non lo studio della natura per risolvere questioni ingegneristiche, ma la realizzazione che le migliori soluzioni a tali questioni rassomigliavano oggetti naturali di origine biologica. Ispirarsi al mondo naturale consente inoltre di incarnare nell’architettura anche i principi del “regionalismo critico”, secondo il quale gli edifici dovrebbero riflettere le caratteristiche geografiche e culturali del contesto in cui sorgono. Piante e conchiglie: il top del design biologico Progetti / Le incredibili idee ispirate dagli ecosistemi Il richiamarsi al mondo naturale ha liberato la fantasia degli architetti di tutto il mondo; questi, grazie al corrente interesse per la costruzione biomimetica, hanno avuto la possibilità di realizzare vere e propri capolavori di arte costruttiva che sono un sincero omaggio all’inventiva e alla razionalità delle soluzioni biologiche cui sono ispirati. Un brillante ed esotico esempio in questo senso è la facciata dell’Esplanade Theatre costruito lungo la baia di Singapore: l’ampia superficie curva fittamente dotata di elementi in vetro e di alluminio è stata dichiaratamente ispirata dalla buccia spinosa del frutto di durian. L’Eastgate Centre, invece, un sontuoso centro commerciale che sorge ad Harare, in Zimbabwe, mette in pratica le soluzioni di ventilazione che si trovano naturalmente impiegate dalle termiti: i loro grandi termitai sono infatti dotati di un efficientissimo sistema di aperture richiudibili che consentono di monitorare costantemente la temperatura interna con pochissimo dispendio di energia ed enorme capacità di controllo. L’ispirazione biomimetica però non si esplica solo nel design e nelle scelte progettuali, ma anche nella scelta e nell’impiego dei materiali costruttivi. In Germania, la BIQ-HOUSE di Amburgo incorpora reale materia organica e vivente nel proprio design: la sua facciata presenta numerose lastre semi-trasparenti che contengono microalghe in grado di controllare l’ingresso della luce e di isolare gli ambienti interni dal calore attraverso un processo che ne fa dei veri e propri bioreattori. Infine, come non ricordare la Tower of Light di Manchester, una avveniristica costruzione la cui struttura leggerissima e funzionale è stata concepita attraverso lo studio della forma delle conchiglie: un approccio che ha permesso di realizzare un edificio particolarmente poco pesante e senza sprecare materiale di costruzione.
Sabato 9 Novembre 2024
ArchivioArchitettura biomimetica: gli edifici possono imparare dal mondo naturale