Domenica 5 Maggio 2024

Sciopero ferrovieri, ira Camusso per la precettazione. Poi l'intesa con Lupi: revocata, ma meno ore

I leader Cgil e Uil, Susanna Camusso e Carmelo Barbagallo: "È un primo segnale di ravvedimento del Governo che speriamo sia di buon auspicio per il futuro". Il ministro: "La Cgil non parli di abusi"

Matteo Renzi e Susanna Camusso (Imagoeconomica)

Matteo Renzi e Susanna Camusso (Imagoeconomica)

Roma, 11 dicembre 2014 - Il ministro dei trasporti Maurizio Lupi ha revocato l'ordinanza di precettazione emanata ieri sera nei confronti dei dipendenti delle ferrovie nell'ambito dello sciopero generale di domani proclamato da Cgil e Uil. È stata quindi decisa una rimodulazione dello stop da 8 a 7 ore (dalle ore 9 alle 16). "Avevamo ragione noi. Il Governo ha dovuto fare marcia indietro e revocare la precettazione dei ferrovieri: non c'erano le condizioni di legge per inibire il diritto di sciopero", dicono i leader Cgil e Uil, Susanna Camusso e Carmelo Barbagallo: "È un primo segnale di ravvedimento del Governo che speriamo sia di buon auspicio per il futuro".

"Se vuole parlare di abusi, la Cgil si guardi pure allo specchio e non accusi a vanvera chi agisce con responsabilità nei confronti dei diritti di tutti, in particolare di quei milioni di cittadini che vogliono andare al lavoro la mattina e tornare a casa alla sera. Anche domani", dichiara il ministro dei Trasporti dopo i commenti del sindacato di Corso d'Italia al provvedimento di revoca della precettazione dei ferrovieri. "Ho revocato la precettazione - spiega Lupi - che era assolutamente legittima e, di fronte alla segnalazione dell'autorità di garanzia, doverosa, perché la Cgil, che adesso parla di atto illegittimo e autoritario, ha ridotto su mia richiesta l'orario di sciopero facendolo cessare alle 16 invece che alle 17. Ho tutelato così il diritto allo sciopero e il diritto alla mobilità dei cittadini, soprattutto dei pendolari". "Alla Cgil, che si impanca a giudice della legittimità dei provvedimenti del governo - conclude - ricordo che le regole vanno sempre rispettate. E le regole sullo sciopero nel settore del trasporto pubblico, sulle quali la Cgil ha convenuto, prevedono che non si possano fare due scioperi a distanza di 24 ore. E che quindi non potevano convocarlo per domani essendo da tempo già fissato quello di sabato e domenica".

Durissima oggi la critica della Camusso alla scelta del governo di precettare i ferrovieri, anche perché, aveva sottolineato, "abbiamo appreso della precettazione dai tg". Susanna Camusso insomma non aveva fatto sconti: "E' un atto davvero grave, quello di domani è uno sciopero generale. La nostra risposta è in atto, ci sono forme di protesta e denuncia rispetto a una volontà di intervenire a gamba tesa. Siamo sempre attenti a salvaguardare i lavoratori e di fronte al mantenimento della precettazione la rispetteremo, ma ne denunciamo la gravità. Stiamo valutando, non è una cosa che finisce qui".

L'accusa di uno sciopero a prescindere "che arriva dal presidente del consiglio è l'accusa dei sordi" e ha lo scopo di "minimizzare il fatto che il lavoro è tornato protagonista", aveva insistito Camusso, ospite di Radio Articolo 1. Secondo la leader Cgil, con lo Jobs Act il presidente del Consiglio, Matteo Renzi "ha consegnato alle imprese la politica economica del Paese, cosa che non era mai accaduta". Il fatto è che è stato lo stesso Renzi ad andare dalle imprese e dire "vi do la libertà di licenziare e le risorse, fate voi". "Ci preoccupa la concezione del lavoro che ha Renzi", ha affermato il numero uno di Corso Italia, "così si abdica all'idea che sia il governo a fare le politiche economiche".

Sul tema interviene anche il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi. Lo sciopero - dice - è un "diritto sancito dalla Costituzione", ma in un momento in cui l'economia "viaggia alla velocità della luce" uno strumento "non dico vecchio, ma tradizionale, mi lascia qualche dubbio". E aggiunge "non voglio esprimere giudizi", anche se "abbiamo bisogno di più coesione nel Paese".

Da Ankara il premier Renzi dice: "E' legittimo che ci possano essere manifestazioni e scioperi. Quello generale è una forma di alta protesta alla quale dobbiamo avvicinarci con profondo rispetto". E aveva annunciato la marcia indietro: "Spero che si possano risolvere le polemiche di queste ore tra il ministro delle Infrastrutture e il leader della Cgil. Ho sentito ieri Lupi e mi ha detto di avere avuto dei contatti con la Camusso per trovare una soluzione e spero che ciò accada". "Buon lavoro a chi lavora, non condivido i motivi dello sciopero ma in bocca al lupo a chi lo fa, con rispetto e senza polemiche", dice ancora Renzi.