Lunedì 29 Aprile 2024

Saldi al via, weekend di spese pazze. Spenderemo 5,4 miliardi

Si parte domani in Basilicata, Campania, Sicilia e Valle d'Aosta, mentre nelle altre regioni si dovrà aspettare fino al 5. Previsto un aumento della spesa del 3%.

A Londra i saldi sono iniziati già a fine dicembre (Lapresse)

A Londra i saldi sono iniziati già a fine dicembre (Lapresse)

Roma, 1 gennaio 2015 - Dopo le spese per i regali di Natale, parte il weekend di inizio saldi, con previsioni abbastanza rosee per il commercio: ci si aspetta un + 3% degli acquisti rispetto allo scorso anno. E se le svendite possono dare più carburante alla ripresina dei consumi, da 7 commercianti su 10 arriva l'appello: spostiamo i saldi a fine mese.

REGIONE PER REGIONE - Saldi al via, da domani, in Basilicata, Campania, Sicilia e Valle d'Aosta e il 5 gennaio in tutte le altre Regioni. Secondo le stime dell'Ufficio Studi di Confcommercio ogni famiglia, in occasione dei saldi invernali 2016, spenderà 346 euro per l'acquisto di capi d'abbigliamento, calzature ed accessori (il 3% in più rispetto all'anno scorso), per un valore complessivo di 5,4 miliardi di euro.

L'APPELLO - La stragrande maggioranza delle imprese del commercio è contraria alla liberalizzazione dei saldi: quasi il 73% delle imprese ritiene che le promozioni libere prima dei saldi danneggerebbero le vendite del mese di dicembre. Quasi quattro imprese del commercio al dettaglio su cinque si dichiarano d'accordo con la proposta di posticipare la data di avvio dei saldi invernali alla fine di gennaio. "Il clima - afferma Renato Borghi, Presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio - è diventato sempre più mite dal punto di vista metereologico, ma non così clemente nei confronti degli operatori commerciali che hanno visto ridurre fortemente le vendite di capi più pesanti e di calzature ed accessori di stagione. Anche per questo siamo sempre più determinati a chiedere lo spostamento dei prossimi saldi ad effettiva fine stagione, almeno a fine gennaio, scelta confermata da circa l'80% delle aziende del settore".

L'INDAGINE - Secondo un'indagine svolta sui consumatori, è in leggera crescita la percentuale di italiani che, rispetto a dodici mesi fa (saldi gennaio 2015) è intenzionata ad approfittare dei saldi invernali 2016. Saranno il 55%, quota di oltre quattro punti superiore rispetto a quella registrata in occasione del gennaio 2015. Tra coloro che non utilizzeranno i saldi quasi due su tre hanno acquistato a saldo almeno una volta in passato. Gli italiani acquisteranno in saldo prevalentemente capi di abbigliamento, calzature, accessori (sciarpe e guanti) e biancheria intima. In leggera flessione gli articoli sportivi e i prodotti di pelletteria. Il 41% dei consumatori sperimenterà punti vendita differenti da quelli che frequentano abitualmente, spesso alla ricerca di un prezzo "piu' competitivo". Tale quota, supera di quasi quattro punti percentuali quella rilevata in occasione del gennaio 2015.  A sperimentare negozi "diversi" saranno in prevalenza donne tra i 18 e i 44 anni, residenti nelle grandi aree metropolitane, in possesso di un titolo di studio medio. Ad ogni modo, più del 42% degli italiani considera "importante" il periodo dei saldi. La quota è in crescita rispetto a quella registrata lo scorso anno (41,9%) coerentemente con la crescita della percentuale di coloro che si appresteranno a fare acquisti a saldo.

In leggera flessione la percentuale degli italiani che attendono il periodo dei saldi per acquistare qualsiasi tipo di prodotto. Tale quota, in diminuzione rispetto allo scorso anno, è un segno forse della crisi lasciata alle spalle. Attendono i saldi per acquistare qualsiasi tipo di prodotto soprattutto le donne, i consumatori over 45 anni, residenti nelle grandi aree metropolitane e nelle regioni del Mezzogiorno, le famiglie.

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