Venerdì 26 Aprile 2024

Venezia si mette in Mostra. E Barbera punta all’Oscar

Via al festival del cinema: "Noi, inferiori a nessuno"

Alberto Barbera, direttore artistico della Mostra del Cinema di Venezia (Ansa)

Alberto Barbera, direttore artistico della Mostra del Cinema di Venezia (Ansa)

Venezia, 30 agosto 2017 - Si comincia. Apre stasera alla presenza del presidente Mattarella e a una corte di politici e notabili più densa del solito, la 74a edizione della Mostra di Arte Cinematografica, costola della Biennale, nonché festival più antico del mondo. La blindatura, anche se sommessa, è da stagione di attentati e i controlli sono all’altezza del pericolo che non viene – opportunatamente – sottovalutato. Si inizia con un film americano “Downsizing” e si sa che l’inizio vale metà del bilancio finale. Come ha detto il direttore Alberto Barbera «scegliere il film d’apertura è particolarmente difficile: deve essere un mix equilibrato di arte e spettacolo, industria e glamour, deve essere una pellicola per tutti quindi anche per un pubblico invitato per l’occasione che non necessariamente è anche uno spettatore cinefilo. ‘Downsizing’ è un film importante, sarà sicuramente candidato agli Oscar e Matt Damon, protagonista, è all’altezza delle sue interpretazioni più celebri così come il regista, Alexander Payne, è uno dei più personali e originali di Hollywood. Non voglio dire nulla per non svelare troppo allo spettatore ma sono sicuro che è il film adatto». 

FONTANA_25000529_211626 Barbera, il più longevo direttore in assoluto, non nasconde la soddisfazione per un’edizione che sembra inorgoglirlo più di altre: «Sono nove anni che dirigo la Mostra (in due differenti periodi) e molte cose sono cambiate. Cinque anni fa abbiamo iniziato un lavoro di rinnovamento, dalla logistica alle strutture, e oggi cogliamo i frutti di questo investimento. Posso dire che non c’è adesso alcun senso di inferiorità da parte di Venezia nei confronti di nessun altro festival». E insiste: «Se c’è stato un divario negli scorsi decenni, oggi è colmato. Siamo un festival privilegiato perché apriamo la nuova stagione: questo significa che abbiamo la possibilità di accedere a tanti film nuovi, molti dei quali iniziano qui la corsa all’Oscar (è avvenuto negli ultimi tre anni, ndr) e possono sfruttare il Lido come promozione internazionale». 

Alessandro Borghi: non chiamatemi 'madrino' Le grandi attrazioni non mancano: Clooney, Damon, Redford, Fonda, Lawrence nei primi giorni e poi tanti altri. «Parterre ricchissimo, forse la lista più lunga degli ultimi anni. Composta da tanti registi, talenti, attori giovani e meno giovani. Con stelle come Judy Dench, Helen Mirren, Julianne Moore, Michelle Pfeiffer, Charlotte Rampling». Forte del momento favorevole che gli arride il direttore non si dà limiti: «Sicuramente arriverò al 2020 quando di celebrerà la 77° edizione. Poi vedremo. Dopo la decima edizione, quindi già dall’anno prossimo, potrei portare sulla giacca uno stemma come fanno i calciatori di una squadra che ha raggiunto 10 scudetti».

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