Giovedì 16 Maggio 2024

Germania, la Merkel autorizza il processo al comico che offese Erdogan

La cancelliera ha dato l'autorizzazione all'incriminizzazione del comico che con la sua satira aveva scatenato la reazione di Ankara

 Recep Tayyip Erdogan e  Jan Boehmermann (Ansa)

Recep Tayyip Erdogan e Jan Boehmermann (Ansa)

Berlino, 15 aprile 2016 - Angela Merkel ha autorizzato il processo ai danni del comico tedesco, Jan Boehmermann, responsabile del poema satirico che aveva fatto infuriare il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan. Uno scritto che aveva scatenato le proteste di Ankara e quasi creato un caso diplomatico. 

Ora il comico tedesco dovrà affrontare un processo per diffamazione di un capo di Stato straniero, norma della legge tedesca che prevede fino a 5 anni di reclusione. La beffa è che la stessa cancelliera è intenzionata ad abrogare, ma dopo.

Il 35enne Boehmermann, 2 settimane fa, aveva letto nel suo programma sulla tv pubblica Zdf un poema satirico nel quale, tra le altre cose, suggeriva che il leader turco avesse rapporti sessuali con le capre e guardasse film pedopornografici mentre reprime le minoranze, prende a calci i curdi e picchia i cristiani. Le proteste turche non erano tardate e Ankara chiedeva l'incriminazione del comico. 

La cancelliera ha fatto riferimento al paragrafo 103 del codice penale tedesco che prevede, in caso di denuncia di un capo di Stato estero per offese ricevute, la necessità di autorizzazione a un procedimento penale da parte del governo. Ma la cancelliera ha aggiunto che il governo abolirà il paragrafo 103 del codice penale, aggiungendo che, in uno Stato di diritto, non tocca al governo vagliare tra diritto della persona e libertà di opinione e di espressione artistica ma alla procura e ai tribunali. E ha concluso che l'autorizzazione del governo non significa alcun giudizio preventivo, ha sottolineato la cancelliera. Divergenze tra in ministri del governo non sono mancate, secondo la stampa tedesca il ministro degli Esteri Frank-Walter Steinmeier avrebbe espresso dubbi sull'autorizzazione.