Venerdì 3 Maggio 2024

A Kobane arrivano i rinforzi peshmerga. E l'Isis manda esperto comandante ceceno

In una riunione a Dihuk, nella Regione autonoma del Kurdistan iracheno, i curdi hanno discusso sulla possibilità di darsi un unico coordinamento che disegni la strategia futura politica e militare. A Kobane arriva comandante ceceno del Is. Ue chiede a Spagna di rafforzare le frontiere con l'Africa

I peshmerga davanti alla bandiera dell'Isis disgnata su un muro a Zumar (Reuters)

I peshmerga davanti alla bandiera dell'Isis disgnata su un muro a Zumar (Reuters)

Beirut, 27 ottobre 2014  - I miliziani curdi che da sei settimane fronteggiano gli jihadisti a Kobane, in Siria, attendono l'arrivo delle truppe peshmerga dall'Iraq. Intanto, proprio in Iraq gli aerei della coalizione anti-califfato continuano i loro attacchi contro i miliziani dello Stato islamico che ormai controllano la maggior parte della provincia occidentale di Anbar. In particolare i raid hanno presi di mira gli jihadisti che da giorni assediano di nuovo il monte Sinjar, dove hanno trovato riparo gli yazidi perseguitati dal'Isis. 

In Siria nella notte le forze curde siriane hanno sventato un nuovo tentativo jihadista di isolare Kobane dal confine con la Turchia, prima che arrivino i rinforzi curdi iracheni. L'assalto all'alba ha dato l'inizio al quarto giorno consecutivo in cui gli jihadisti attaccano il lato siriano del valico di frontiera. 

Nel frattempo le forze pehsmega sono "pronte a partire", ha assicurato l'agenzia di stampa curda Rudaw, ma rimangono ancora "problemi tecnici" per il transito attraverso la Turchia. Nell'attesa le fazioni curde in Siria hanno firmato un accordo per la creazione di un unico coordinamento che disegni la strategia futura politica e militare della minoranza siriana. 

Secondo al Jazira, domenica si è tenuta una riunione a Dihuk, nella Regione autonoma del Kurdistan iracheno, alla quale hanno partecipato i due principali gruppi siriani (il Consiglio nazionale curdo e il Movimento della Società democratica), insieme agli altri partiti curdo-siriani, su invito del presidente locale Masoud Barzani. 

In Siria la situazione rimane molto critica. I miliziani qaedisti del Fronte al Nusra hanno aperto nelle ultime ore un nuovo fronte con una vasta offensiva su Idlib, dove hanno attaccato un edificio governativo. Si tratta della città nord-occidentale rimasta sempre sotto il controllo delle forze di Bashar al Assad. La notizia è stata confermata dalla tv di Stato siriana, secondo cui i ribelli sarebbero riusciti a entrare in città all'alba e avrebbero ingaggiato duri scontri a fuoco con le truppe di Damasco e le milizie filo-governative. 

Al Nusra sostiene di aver ucciso decine di militari siriani, tra cui alcuni ufficiali; i qaedisti sostengono di aver catturato 12 militari e di aver distrutto due carri armati. Idlib era stata sotto attacco solo per un breve periodo nel 2012, quando le milizie dell'Esercito siriano libero (Esl) avevano preso il controllo di alcune zone periferiche della citta prima di esservi espulse dall'esercito. Negli ultimi tre mesi, proprio in parallelo con l'avanzata dei rivali dello Stato islamico nelle zone nord-orientali del Paese, anche il Fronte al Nusra e' riuscito a compiere importanti progressi nelle campagne attorno a Idlib e anche nelle province meridionali di Deraa e Quneitra. 

L'ISIS MANDA A KOBANE CAPO CECENO  - I jihadisti dello Stato islamico hanno deciso di inviare a Kobane Abu Omar al-Shishani, ceceno, ritenuto uno dei più potenti comandanti militari dell'organizzazione, per riuscire a strappare la città siriana ai combattenti curdi che da oltre un mese resistono all'assedio. E' quanto ha riferito all'agenzia di stampa curda Rudaw una fonte presente nel territorio controllato dall'Isis.  Secondo la fonte, i vertici dell'Isis avrebbero ordinato ad al-Shishani di lasciare la zona del monte Sinjar, in Iraq, dove i jihadisti sono attualmente impegnati nell'assedio a centinaia di civili yazidi, e avrebbero anche richiamato a Raqqa, loro roccaforte siriana, i combattenti presenti su diversi fronti in Iraq per inviarli a Kobane.  Sono oltre 800 le persone rimaste uccise nella città siriana dal 16 settembre scorso, tra cui 481 jihadisti, 313 combattenti curdi e 21 civili, stando al bilancio diffuso ieri dall'Osservatorio siriano per i diritti umani, che non tiene conto delle vittime dei raid aerei della coalizione internazionale. 

UE CHIEDE E SPAGNA DI RINFORZARE FRONTIERE CON AFRICA  - L'Europa ha chiesto alla Spagna di rafforzare i controlli di polizia alle frontiere di Ceuta e Melilla, per prevenire il possibile ingresso di jihadisti. Secondo fonti del ministero degli interni, citate dai media, la richiesta è stata fatta lo scorso 9 ottobre a Bruxelles, durante l'ultimo Consiglio dei ministri di giustizia e affari interni della Ue. Madrid, che per frenare gli assalti di extracomunitari ha inviato la scorsa estate 200 agenti della guardia civile, non intende destinare ulteriori rinforzi per la sorveglianza delle frontiere, ma formerà gli agenti perché "possano identificare elementi terroristi", secondo le fonti. Negli ultimi mesi, almeno quattro presunti estremisti islamici sospetti sono riusciti a entrare attraverso le frontiere delle due enclavi spagnole in Marocco.

DECAPITATI 4 SUNNITI RIBELLI - Gli islamisti dell'autoproclamato Stato islamico (Isis) hanno decapitato quattromemri della tribù sunnita dei Chaïtat nell'est della Siria.  L'Osservatorio siriano per i diritti umani riferisce che "l'Isis ha decapitato domenica quattro uomini della tribù Chaïtat nella città di Boukamal nella provincia di Deir Ezzor". I quattro erano stati accusati di "collaborare col regime".