Venerdì 3 Maggio 2024

Attentato Istanbul, caccia al killer. Il sospettato: "Non c'entro"

La tv di Stato turca avevano indicato un cittadino del Kirghizistan come possibile autore della strage. In mattinata era stata arrestata anche la moglie. Ma l'uomo è già tornato nel suo Paese: "Mi hanno scambiato"

Passaporto di Iakhe Mashrapov, cittadino del Kirghizistan. Il sospetto killer di Istanbul

Passaporto di Iakhe Mashrapov, cittadino del Kirghizistan. Il sospetto killer di Istanbul

Istanbul, 3 gennaio 2017 - Mentre il parlamento turco ha esteso di tre mesi dello stato d'emergenza, prosegue la caccia all'attentatore del night club Reina di Istanbul, dove la notte di Capodanno hanno perso la vita 39 persone. In mattinata era stata diffusa dalla tv di Stato turca l'identità di un presunto killer, indicato come un cittadino con passaporto del Kirghizistan di 28 anni, di nome Iakhe Mashrapov. Ma l'uomo ha negato ogni responsabilità in un'intervista all'agenzia kirghisa Akipress, dopo essere stato interrogato dalle autorità kirghise questa mattina al suo rientro dalla Turchia. L'uomo ha spiegato di essere stato scambiato per l'attentatore a causa di una somiglianza, ma poi è stato rilasciato dalla polizia. Secondo l'agenzia l'uomo non si trovava nemmeno in Turchia la notte della strage: si sarebbe trovato nel Paese per affari  tra il 28 e il 30 dicembre e poi di nuovo tra il primo gennaio e oggi, ma la notte del 31 dicembre era in Kirghizistan. 

"SCAMBIATO PER SOMIGLIANZA" - A rendere nota l'identità del sospettato era stata la tv di Stato turca TRT, con tanto di passaporto pubblicato sul sito web. Notizia che ora non è più visibile sul portale, ma intanto il suo passaporto ha fatto il giro dei social network del mondo. E' proprio a causa delle foto circolate in rete che le forze del comitato di sicurezza nazionale del Kirghizistan lo hanno individuato e fermato questa mattina nella città di Osh, dove era arrivato dopo essere rientrato dalla Turchia. L'uomo ha raccontato di essere stato interrogato e di aver negato qualunque coinvolgimento nell'attentato terroristico. Ha inoltre riferito di essere stato fermato Istanbul dalle forze dell'ordine turche quando si era già imbarcato sull'aereo per tornare in Kirghizistan. "Sono stato interrogato per circa un'ora e l'aereo ha ritardato proprio per questo motivo", ha spiegato. "La polizia turca ha spiegato di avermi fermato a causa della somiglianza con il sospetto - ha continuato - ma alla fine si sono scusati e mi hanno lasciato partire".

LA MOGLIE - I media turchi hanno riportato inoltre che la moglie e la famiglia del presunto attentatore erano stati arrestati dalla polizia. "Ho saputo dell'attacco dalla tv. Non sapevo che mio marito fosse un simpatizzante di Daesh", avrebbe detto la donna alla polizia. 

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IL KIRGHIZISTAN CHIUDE IL CASO - Mashrapov viene scagionato anche dal capo dei servizi di sicurezza del Kirghizistan, Rakhat Sulaymanov, al termine dell'interrogatorio cui lo stesso l'uomo è stato sottoposto al rientro in patria dalla Turchia in aereo. La conclusione, ha affermato Sulaymanov, è stata che l'uomo non c'entra con l'attacco alla discoteca 'Reina'. La foto che compare sul passaporto di Mashrapov, pubblicata sui siti e i Tg di tutto il mondo, secondo il responsabile della sicurezza della repubblica ex sovietica ha solo una vaga somiglianza con il sospetto attentatore, ripreso dalle telecamere di sorveglianza. L'indagine sarebbe stata avviata autonomamente, giacché le autorità turche non avrebbero preso alcun contatto con quelle kirghise, tanto meno le avrebbero avvertite dell'ipotetico coinvolgimento di Mashrapov nella strage perché lo fermassero non appena giunto a Bishkek, la capitale. Il 28enne era già stato interrogato prima della partenza da Istanbul, ma poi gli era stato permesso di imbarcarsi.

SEDICI ARRESTI - Il numero delle persone arrestate dalle unità antiterrorismo nell'ambito delle indagini è salito a 16, secondo quanto riferito dall'agenzia statale Anadolu. I sospettati sono sottoposti in queste ore a interrogatori per chiarire un loro eventuale ruolo nella strage e cercare elementi utili alla cattura dell'attentatore in fuga. 

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LA RIVENDICAZIONE - L'attentato è stato rivendicato dai jihadisti del Gruppo dello Stato islamico. "Speriamo non solo di trovare il terrorista, ma anche le sue connessioni e quelle persone che gli hanno garantito sostengono all'interno e all'esterno del club" Reina, ha detto il vice primo ministro Numan Kurtulmus, citato dalla Bbc

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