Domenica 28 Aprile 2024

Pestaggio alla Diaz: ecco chi è Cestaro, l'uomo che ha vinto il ricorso

Ha 75 anni e vive a Padova, per le violenze subite dalla polizia (sette costole, un braccio e una gamba rotti, la testa piena di ematomi) gli è stato assegnato un indennizzo da 45.000 euro

Arnaldo Cestaro (a sinistra) nel 2013 con Mark Covell e Vittorio Agnoletto nella scuola Diaz (Ansa)

Arnaldo Cestaro (a sinistra) nel 2013 con Mark Covell e Vittorio Agnoletto nella scuola Diaz (Ansa)

Genova, 7 aprile 2015 - Nella sentenza pubblicata dal tribunale di Strasburgo, si condanna l'Italia per i maltrattamenti subiti dal ricorrente, il manifestante veneto Arnaldo Cestaro all'epoca 61enne, a cui è stato assegnato un indennizzo da 45.000 euro. Arnaldo Cestaro è nato ad Agugliaro, in provincia di Vicenza, l'11 maggio del 1939. Oggi ha 75 anni e vive a Padova. Fin da giovane aderisce al Partito Comunista e, nell'estate del 2001, parte per Genova con i compagni delle sezioni di Rifondazione Comunista di Vicenza e di Montecchio Maggiore. Arrivato nel capoluogo, il 21 luglio partecipa alla manifestazioni pacifiche della mattinata e, verso sera, decide di trascorrere la notte in città ma, non conoscendola, chiede quindi consiglio a una signora che lo accompagna alla scuola Diaz.

Cestaro entra nell'edificio e cerca un posto dove trascorrere la notte. Si sistema proprio a ridosso della porta d'entrata, sul pavimento in legno della palestra. Esce a mangiare un boccone e poi rientra, stanco e provato dalla giornata. Si addormenta quasi subito ma poco prima della mezzanotte sente un rumore infernale e pochi istanti dopo la porta di ingresso viene sfondata. Subito pensa a un attacco dei black bloc ma si rende conto che invece è la Polizia, responsabile di una spedizione punitiva di una violenza inaudita.

Arnaldo cerca di difendersi dai manganelli, grida che è un anziano, una persona pacifica. E' lui l'uomo con i capelli bianchi citato dal vice questore Michelangelo Fournier nella deposizione davanti ai giudici, durante il processo per i fatti della Diaz. Fournier defini' quell'irruzione una "macelleria messicana" e raccontò ai magistrati di aver urlato "basta!" ai poliziotti che stavano picchiando un'uomo anziano. Quell'uomo anziano, Arnaldo Cestaro: quella notte venne portato in ospedale con dieci costole rotte, un braccio e una gamba rotte, la testa piena di ematomi e il corpo pieno di lividi