Mercoledì 24 Aprile 2024

Inps, è boom delle malattie del lunedì

Ecco i furbetti del certificato: uno su tre a casa a inizio settimana. Dato in crescita, soprattutto nel privato

Un ricettario medico (Foto archivio)

Un ricettario medico (Foto archivio)

Roma, 2 dicembre 2016 - SI SCRIVE malattia, ma in qualche caso si legge ponte. La sintesi è brutale, ma è quanto ha attestato ieri ufficialmente l’Inps. Secondo l’indagine dell’Istituto, effettuata sia su dipendenti pubblici che privati di tutto il Paese, le assenze dal lavoro collegate in qualche modo alla malattia rivelano un dato molto interessante: si concentrano con frequenza maggiore il lunedì, quando è molto forte la tentazione di agganciarle al week end appena trascorso.  Senza contare che, nell’ultimo anno, sono cresciute di molto, sia nel pubblico che nel privato. Per l’esattezza, 1,4 milioni di assenze nella Pubblica amministrazione e 2,7 milioni di assenze nel settore privato sono arrivate nel primo giorno della settimana. Rispettivamente, parliamo di percentuali pari al 30,5% e al 27,6% del totale. Secondo la ricostruzione dell’Inps, più nel dettaglio, nel 2015 sono andate perse per malattia poco meno di 111 milioni di giornate lavorative.    RISPETTO all’anno precedente, la crescita è stata pari al 2,07%. Si segnala, ancora una volta, in negativo, il settore pubblico, cresciuto di oltre tre punti, con 32,5 milioni di giornate perse in totale. Mentre nel privato la crescita è stata di un punto e mezzo circa rispetto all’andamento del 2014. Guardando poi al genere, gli uomini sono più assenti nel privato e sono infatti il 56,4% di chi ha totalizzato almeno un giorno di malattia. Nel pubblico, invece, le donne chiedono molti più permessi, arrivando a coprire più del 68% del totale. Ma non è tutto. L’Inps dice anche quanto sono durate le assenze per malattia. Il caso più frequente è nettamente quello dei permessi di due o tre giorni, con il 32,1% nel privato e il 36,5% nel pubblico.    ED È PROPRIO su questo punto che ci sono alcuni dei dati più interessanti della ricerca. Nella pubblica amministrazione hanno avuto un aumento molto consistente le assenze comprese tra 6 e 10 giorni (+11,3%) e quelle da 4 a 5 giorni (+7,7%). Scendono, invece, gli eventi con un solo giorno di malattia: -2,7%. Nel privato, invece, crescono le assenze di media durata, comprese entro un massimo di dieci giorni. E l’Istituto permette di analizzare la distribuzione dei permessi mese per mese.   CONFRONTANDO l’andamento del 2015 con quello del 2014, si osserva che nell’anno passato c’è stato un incremento dei permessi molto accentuato tra gennaio ed aprile. A maggio, giugno e a settembre, invece, è stata registrata una diminuzione. Infine, i valori assoluti: nel privato sono 4,3 milioni i lavoratori che hanno chiesto almeno un giorno di malattia, mentre nel pubblico sono 1,9 milioni.    INCREDIBILMENTE, non sono sempre i più anziani a portare al lavoro un certificato medico. Nel privato, infatti, sono i dipendenti con un’età compresa tra 40 e 44 anni ad avere una salute più fragile, mentre nel pubblico se la cavano peggio i soggetti di età compresa tra i 55 e i 59 anni. Anche se questo dato è chiaramente influenzato dalla diversa composizione dei gruppi di lavoratori nel pubblico e nel privato.