Mercoledì 24 Aprile 2024

Roma, tre sorelle morte nel rogo del camper. Indagine per omicidio e incendio doloso

Le vittime avevano 20, 8 e 4 anni. Genitori e fratelli si sono salvati. In un video si vede un uomo, a volto scoperto, che lancia una molotov

Lo scheletro incenerito dove sono morte tre sorelle (Dire)

Lo scheletro incenerito dove sono morte tre sorelle (Dire)

Roma, 10 maggio 2017 - La Procura di Roma ha aperto un fascicolo per incendio doloso e omicidio volontario sulla morte delle tre sorelle rom, una ragazza di 20 anni e due bambine di 8 e 4 anni, nell'incendio del camper in cui si trovavano. Le fiamme hanno avvolto il mezzo parcheggiato in viale della Primavera, in zona Centocelle, verso le 3 di mattina, non lasciando scampo alle giovani vittime. Gli inquirenti hanno acquisito un video delle telecamere di sorveglianza in cui si vede un uomo, a volto scoperto, che lancia una bottiglia incediaria verso il camper e poi fugge via. In passato la famiglia aveva ricevuto minacce. Al momento non si esclude nessuna pista, anche se, con il passare delle ore, sembra prendere sempre più piede la vendetta maturata in ambienti rom rispetto al gesto razziale. Si cercano testimoni che potrebbero aver visto qualcosa, come residenti di alcuni palazzi vicini. 

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IL ROGO - L'incendio si è sviluppato nel cuore della notte, quando vigili del fuoco e polizia, allertati dai vicini, sono accorsi sul posto però era troppo tardi per Elisabeth, Francesca e Angelica (questi i nomi delle tre vittime). Il camper era fermo nel parcheggio di un centro commerciale e dentro ci viveva una famiglia rom di origine bosniaca, composta da genitori e 11 figli. Padre, madre e fratelli sono riusciti. 

LA SINDACA - La sindaca di Roma, Virginia Raggi, si è recata sul luogo del rogo. La Raggi ha parlato con i responsabili delle forze dell'ordine che stanno indagando sull'accaduto. Con lei Gianni Boccuzzi, presidente del V Municipio, e il comandante della Polizia locale, Diego Porta. 

"Esprimiamo cordoglio perché quando ci sono delle vittime si rimane in silenzio". Ha detto il primo cittadino al termine della visita. Poi ha aggiunto: "La Procura indagherà sulle cause vi daremo aggiornamenti quando ne avremo". Nella carcassa carbonizzata del camper si intravede un triciclo: l'area del parcheggio del centro commerciale in via della Primavera, è ancora transennata.

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LA TESTIMONE - Amelia, una residente di un palazzo di via Giardino Cassandrino, a pochi metri dal parcheggio ha riferito: "Ho sentito un boato e ho pensato a una bomba. Poi mi sono affacciata alla finestra e ho visto le fiamme altissime. Non ho più dormito sentivo urlare. Inizialmente ho pensato a qualche ragazzo che aveva dato fuoco alle auto. Quel camper lo avevo visto diverse volte, era lì all'angolo da settimane, forse mesi".

Un mazzo di fiori, tre rose rosse, lasciate accanto alla carcassa del camper distrutto, è il cordoglio di un cittadino con accanto un biglietto: "mi unisco al dolore della famiglia".

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MATTARELLA - "Chiunque sia stato è un crimine orrendo. Quando si arriva a uccidere i bambini si è al di sotto del genere umano", ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dall'Argentina dove si trova in visita. Bisogna "accertare i responsabili e condanarli severamente", ha aggiunto.

L'ACCUSA - Ha parlato invece di "attacco razzista" e "strage dell'esclusione", invece, Marcello Zuinisi, legale rappresentante dell'Associazione Nazione Rom. Zunisi ha raccontato che il capofamiglia vive da tempo in Italia, i figli sono infatti nati tutti qui. "Ha vissuto nel campo di Salviati, zona Tor Sapienza, poi si è trasferito con i suoi nel capo de La Barbuta (Ciampino, ndr) e poi è andato via di là perché non ce la facevano più a starci, perché i campi sono invivibili, sono dei lager. E la sua casa è diventata il camper con cui lui e i suoi, 13 persone in tutto, giravano e si spostavano". Fino ad arrivare al parcheggio maledetto di viale della Privamera, a Centocelle.  "Evidentemente dove erano ora, un camper isolato con 13 persone dentro, avevano attirato l'attenzione di qualcuno...".