Giovedì 16 Maggio 2024
STEFANO BROGIONI
Cronaca

I misteri del cognato di Renzi, faro su soldi e acquisizioni

Nel mirino del pm il flusso di denaro uscito dalle società di famiglia

Andrea Conticini è il cognato di Renzi

Andrea Conticini è il cognato di Renzi

Firenze, 16 luglio 2016 - C’È QUALCOSA che forse gli indagati sanno, ma che i magistrati di Firenze non hanno ancora formalmente contestato ai fratelli Alessandro, Luca e Andrea Conticini, indagati per appropriazione indebita i primi due, e per riciclaggio il terzo, cioè il marito della sorella del premier Matteo Renzi, Matilde.

Ad esempio: a quanto ammonta l’uscita di denaro dalle casse dalla ‘Play Therapy Africa Limited’, l’associazione guidata (assieme alla moglie) da Alessandro Conticini, 40 anni, già direttore dell’Unicef di Addis Abeba? Quale è la società di cui Andrea Conticini, cognato del leader del Pd, acquista quote?

​L’AVVOCATO fiorentino Federico Bagattini, difensore assieme alla collega bolognese Chiara Zecchi dei tre fratelli sott’inchiesta, assicura che «i signori Conticini sono a disposizione dell’autorità giudiziaria per tutti i chiarimenti che si renderanno necessari, confidando in una rapida risoluzione della vicenda».

Ma prima di un eventuale colloquio con i pm Luca Turco e Giuseppina Mione, titolari del riservatissimo fascicolo, la difesa, come al tavolo da poker, vorrà andare a vedere che cosa la procura ha in mano contro il cognato del premier ed i suoi fratelli, prima di decidere le contromosse.

E lo farà, strategicamente, con il ricorso al tribunale del Riesame, annunciato ufficialmente da difensori: formalmente, infatti, i Conticini richiederanno indietro il materiale sequestrato (pc, documenti, agende) durante le perquisizioni effettuate nei giorni scorsi a Rignano sull’Arno e Castenaso (Bologna) dal nucleo polizia tributaria di Firenze, ma in vista di quell’udienza, i pm dovranno anche depositare tutti gli atti d’indagine sinora acquisiti.

In particolare, quelle due informative delle Fiamme gialle, una del 13 luglio del 2015, l’altra più recente, del 7 giugno scorso, che avrebbero fatto scattare la necessità di passare al setaccio case, uffici, autovetture dei tre indagati.

È lì, probabilmente, il cuore di questa indagine, che ruota intorno allo storno, «in assenza di idonea causale», di denaro che la Play Therapy Africa di Alessandro Conticini aveva ricevuto da Operation Usa e Unicef.

«NÉ UNICEF, né altra organizzazione umanitaria ad essa riconducibile sono persona offesa dei suddetti reati, neppure nella prospettazione dell’accusa», precisa l’avvocato Bagattini. Oggi, però, l’organizzazione che operava in Africa ha interrotto la sua attività e gli interessi del maggiore dei Conticini sarebbero rivolti verso il Portogallo.