Domenica 5 Maggio 2024

Casaleggio, la vignetta di Vauro che fa infuriare il web

Pioggia di insulti per il fumetto che ironizza sulla morte del guru Cinque Stelle, dipingendolo come un burattinaio

La vignetta di Vauro sulla morte di Casaleggio

La vignetta di Vauro sulla morte di Casaleggio

Roma, 12 aprile 2016 - E' passata una manciata di ore dalla morte di Gianroberto Casaleggio quando sulla pagina Facebook di Vauro spunta una vignetta che ironizza sulla scomparsa del guru 5 stelle. Nel disegno un burattino con i fili tagliati. Sopra la scritta: "E' morto Casaleggio". Il significato è chiaro: Grillo e tutti i grillini sono rimasti senza il loro burattinaio. Pochi istanti e sul web scoppia subito la polemica: il fumetto rimbalza da un social all'altro mentre l'account del vignettista livornese, accusato di sciacallaggio, diventa bersaglio di insulti. 

"Senza essere grillina, giudico fuori luogo questa vignetta - commenta su Facebook Grazia - Santo cielo è morto e anche dopo lunga malattia. Che bisogno c'è di ironizzare anche sulla morte?".

È morto Casaleggiohttp://bit.ly/mortoCasaleggio

Pubblicato da Vauro su Martedì 12 aprile 2016

Sull'onda della commozione, si apre così l'ennesimo dibattito sui limiti della satira. "Se non si ironizza anche sulla morte significa che è morto pure il mondo", replica Alessio, mentre i follower di Vauro si schierano da una parte e dall'altra.  "Vauro ha le palle per esprimere il suo pensiero. Che piaccia o no, questa è libertà", scrive Monica  mentre altri puntano il dito contro la vignetta definita "offensiva", "disgustosa" "orripilante" e via dicendo. Perché "il rispetto per i morti è sacro", twitta @simpaticaburla. Su Twitter i sostenitori di Vauro sono meno numerosi dei detrattori ma c'è chi apprezza la "genialità"  (@marfeluca) o legittima la vignetta come "risposta all'allergia alla satira" del defunto.

I cinguettii non si placano mentre si attendono i commenti politici in salsa al vetriolo. Non c'è silenzio neanche per i morti e c'è da immaginarsi che non sia finita qui.