Sabato 31 Agosto 2024

Ho preparato la mia tomba in Santa Maria Maggiore, Papa

In un'intervista esclusiva, Papa Francesco rivela di aver preparato la sua tomba nella Basilica di Santa Maria Maggiore e di voler semplificare il rito dei funerali papali. Risponde anche alle accuse del presidente argentino Javier Milei, affermando che "quello che si dice in campagna elettorale cade da solo".

Papa: ho preparato la mia tomba in Santa Maria Maggiore

Papa: ho preparato la mia tomba in Santa Maria Maggiore

In un'intervista esclusiva con l'emittente messicana N+, Papa Francesco ha rivelato di aver preparato la sua tomba nella Basilica di Santa Maria Maggiore per la grande devozione che ha verso la Vergine Salus Populi Romani e di aver semplificato il rito dei funerali papali. Lo rende noto su X la giornalista Valentina Alazraki, che ha realizzato l'intervista. Il Pontefice ha spiegato che "quando arrivano la vecchiaia e i limiti bisogna prepararsi" e "per questo ha incontrato il cerimoniere per semplificare i funerali papali, che saranno molto più semplici". "Lancerò il nuovo rituale", ha detto "con umorismo" Papa Francesco, scrive la corrispondente messicana in Vaticano. Bergoglio "ha detto che nonostante i problemi di salute avuti quest'anno non ha mai pensato di dimettersi". In merito alla rinuncia al pontificato di Benedetto XVI, Papa Francesco ha commentato - sempre secondo il resoconto della Alazraki - che Ratzinger "era un uomo grande e umile, che quando si è reso conto dei suoi limiti ha avuto il coraggio di dire basta". Bergoglio "ha confermato di avere ricevuto l'invito" a recarsi in Argentina da parte "del Presidente Javier Milei". Commentando con la corrispondente messicana in Vaticano le accuse e le offese rivoltegli dal leader argentino, Francesco ha detto che "quello che si dice in campagna elettorale cade da solo". Milei aveva detto che "il Papa ha un'affinità con i comunisti assassini" e lo aveva definito "il rappresentante del Maligno sulla Terra". A chiusura dei comizi, dallo staff di Milei era stata anche auspicata "la sospensione delle relazioni diplomatiche con il Vaticano fintanto che nella Chiesa primeggi uno spirito totalitario". La Santa Sede e Bergoglio non hanno mai replicato a queste offese.