L'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'agricoltura (Fao) ha lanciato l'allarme per il rapido peggioramento della crisi alimentare nella Striscia di Gaza, dove si prevede una situazione di carestia entro il prossimo maggio nei governatorati settentrionali: è quanto emerge da un nuovo rapporto pubblicato dall'iniziativa globale Integrated food security phase classification (Ipc). Lo rende noto la Fao in un comunicato. Anche il resto della Striscia corre il rischio di una futura carestia, nel peggiore dei casi, se le ostilità non cessassero e l'assistenza umanitaria non raggiungesse le persone più bisognose. Secondo il rapporto dell'Ipc, metà della popolazione della Striscia - ovvero circa 1,11 milioni di persone - "sperimenta un'insicurezza alimentare catastrofica" (Fase 5). Rispetto alla precedente analisi dell'Ipc, pubblicata nel dicembre 2023, l'insicurezza alimentare acuta nella Striscia di Gaza si è approfondita e ampliata, con il 79% e il 92% in più di persone che scivolano verso livelli catastrofici di fame rispettivamente nell'attuale periodo (metà febbraio-metà marzo) e nel periodo previsto (metà marzo - luglio). Questo "conferma ciò che tutti temevamo: un deterioramento sempre più profondo e rapido della situazione della sicurezza alimentare a Gaza. Metà della popolazione si trova ad affrontare livelli catastrofici di insicurezza alimentare", ha affermato il vice direttore generale della Fao, Beth Bechdol. "Questo raggiunge il livello più alto mai registrato, diverso da qualsiasi cosa che abbiamo mai visto prima - ha aggiunto - A dicembre, il precedente rapporto dell'Ipc segnalava che la carestia era probabile. Se non verranno presi provvedimenti per cessare le ostilità e garantire un maggiore accesso umanitario, la carestia è imminente. Potrebbe già verificarsi. È necessario un accesso immediato per facilitare la fornitura di assistenza urgente e critica su larga scala".
Ultima oraAllarme Onu a Gaza, 'carestia entro maggio nel nord'