Un Marocco da Oscar, contro la Francia è l'ora della rivincita

La sfida vale molto più di una semifinale mondiale. Sono lontani i tempi di "Casablanca", con le ingiustizie e le disparità del colonialismo

Doha (Qatar), 12 dicembre 2022 - Allora, facciamo la tara a tutto. Allo stupore dei presunti intenditori: una volta sopravvissuto a un girone con Croazia (non a caso semifinalista e a spese del Brasile!) e Belgio, beh, solo osservatori schiavi del luogo comune potevano negare al Marocco la chance di far fuori Spagna e Portogallo.

Invece è accaduto e non in ragione di misteriose manovre di palazzo: banalmente, come sa chi tiene gli occhi aperti, con il mondo è cambiato pure il calcio, i campioni di ogni paese vanno a giocare non da oggi nelle Leghe più importanti e dunque svegliatevi fin quando siete in campo, oggi undici titolari marocchini sono tecnicamente più forti di undici Azzurri italianissimi. O ne prendiamo atto, in fretta, o non ci qualificheremo nemmeno per il Mondiale 2026, pure aperto a 48 squadre, perché in Fifa le stanno studiando tutte pur di risparmiarci ulteriori umiliazioni.

Detto questo, Francia-Marocco, semifinale iridata di mercoledì, non è e non potrà essere soltanto una partita. Se amate il cinema e avete in mente "Casablanca", il gioiello attoriale di Humphrey Bogart, probabilmente intuirete il senso di una sfida che è culturale, etnica, a suo modo storica, se non addirittura mistica.

La faccio breve. In "Casablanca" il Marocco era contorno, non sostanza. A Casablanca, appunto, contavano e comandavano gli occidentali, i francesi e gli angloamericani. Non i locali, non i legittimi padroni di casa. Vi sembra strano, allora, che Hakimi e compagni vivano la partita contro Giroud e soci alla stregua di una nemesi, di una catartica riscrittura di una Storia che è molto diversa, a seconda del punto di vista?

A me non sembra così illogico o innaturale. Presumo, lo ammetto malinconicamente, che il Marocco non ce la farà, perché i campioni del mondo in carica oggettivamente sono più forti. E inoltre i Leoni dell’Atlante vengono da battaglie estenuanti contro Spagna e Portogallo con il capitano Saiss che si è infortunato, dunque i Galletti vanno considerati favoriti.

Attenzione, però, alla evocata potenza dei simboli. Marocco-Francia non sarà mai un match qualunque, viene a coinvolgere oppressione e colonialismo, istanze di rivalsa e memorie di una presunta supremazia razziale per fortuna spazzata via dalla storia. Grazie al mondiale di calcio, Francia-Marocco sarà una collisione tra sentimenti di vita non conciliabili.

Vincerà Mbappé, d’accordo. Ma il solo fatto che gli ex colonizzati del film "Casablanca" possano immaginare di giocarsela, l’accesso a una finale mondiale, via!, vale più di qualunque analisi tecnica.