Un’azienda italiana, spin-off della Scuola Sant’Anna di Pisa, sviluppa esoscheletri robotici per la riabilitazione di pazienti neurologici, e il recupero funzionale in ambito ortopedico. Questo è uno dei 6 progetti selezionati tra oltre 350 candidature in occasione dell’ Health&Biotech Accelerator presentato da Deloitte a Roma. Ma quali altre invenzioni sono in pole position? Una startup focalizzata in ambito respiratorio sta studiando un trattamento combinato per la fibrosi cistica. Due imprese del Nord Europa hanno perfezionato dispositivi indossabili per il monitoraggio cardiaco dei pazienti in trattamento domiciliare.
Un programma dell’Istituto Italiano di Tecnologia testa un impianto polimerico che facilita la somministrazione dei farmaci nel trattamento del glioblastoma multiforme. Da citare infine una biofarmaceutica che indaga la possibilità di realizzare vaccini contro l’HIV. «La pandemia – ha spiegato Nicoletta Luppi, manager MSD Italia, in occasione delle premiazioni– ha accelerato il ricorso alla tecnologia digitale. Progetti come questi mettono in rete aziende, startup, istituzioni e il mondo scientifico. Insieme possiamo fare la differenza per migliorare la qualità della vita delle persone».
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