La Ricerca

Quali sono i metodi migliori per imparare le cose e ricordarle a lungo

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Capita spesso, magari prima di un’interrogazione, di un esame, di un colloquio di lavoro, di passare le ultime ore a provare a memorizzare quante più cose possibili, con notti insonni sui libri e litri di caffè. I ricercatori della Iowa State University, in un paper pubblicato sulla rivista Nature Reviews Psychology, hanno spiegato che il metodo utilizzato da gran parte degli studenti non è quello corretto. Per imparare le nozioni e ricordarle più a lungo (e bene) o iniziare una nuova attività che richieda studio, la chiave del successo è quella di combinare due strategie: la spaziatura e la pratica di recupero.

 

Che cos’è la spaziatura per studiare meglio

Le due parole chiave della tecnica di apprendimento descritta dagli scienziati americani sono spaziatura e pratica di recupero. La prima fa riferimento ad una metodologia che prevede uno studio a piccoli passi, imparando piccole cose nel corso di un periodo più lungo. Secondo i ricercatori, ad esempio, gli studenti di medicina che hanno ricevuto una formazione chirurgica nell’arco di tre settimane hanno ottenuto risultati migliori rispetto agli studenti che hanno avuto la stessa formazione in un periodo di tempo più breve. Si tratta di un confronto fra due estremi, forse, ma è per far capire l’importanza dell’apprendimento a lungo termine: il primo gruppo ha ottenuto performance migliori rispetto al secondo anche nei test ripetuti a distanza di due settimane e di un anno. La conferma che imparare con la tecnica della spaziatura permette un apprendimento che resiste nel tempo. 

 

La pratica di recupero per ricordare

Con pratica di recupero, invece, si definisce la strategia che prevede il richiamo di ciò che è stato appreso in precedenza. Può assumere forme differenti, come rileggere gli appunti presi durante le lezioni o effettuare test di valutazione: due metodi che permettono agli studenti di riconoscere ciò che hanno imparato e quello che hanno dimenticato. Gli autori del paper sottolineano anche quanto sia importante per chi deve imparare qualcosa poter controllare immediatamente le risposte sbagliate dei test, per immagazzinare l’errore e non farlo più. 

 

I metodi di apprendimento non devono essere facili

Un altro punto sul quale hanno puntato il loro interesse i ricercatori americani è quello – molto diffuso a loro dire – che “l’apprendimento deve essere facile per funzionare”. Secondo il team di ricerca, imparare in modo semplice e veloce non è il modo migliore per farlo e “si assimila in modo più duraturo ed efficace se si superano difficoltà durante la fase di apprendimento”. 

“Dimenticare – è la chiosa finale degli autori dello studio – è una cosa molto naturale; non si può smettere di dimenticare anche se ci si prova, ma si può rallentare l’oblio usando la pratica di recupero e la spaziatura”. 

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