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Prostata, mese della prevenzione

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Tumore alla prostata, siamo entrati nel mese dedicato alla prevenzione per lui. Sono tante le iniziative in tutta Italia. Negli anni della maturità l’uomo soffre per la prostata ingrossata, avverte l’urgenza di correre in bagno, a volte anche di notte.

 

Le difficoltà nella minzione affliggono di regola l’anziano, tuttavia una piccola ma significativa percentuale di uomini relativamente giovani va incontro a un’evoluzione di altra natura, che richiede l’intervento chirurgico in urologia, affiancato, nel caso da consulenza in oncologia e in radioterapia. La neoplasia prostatica (carcinoma) è il tumore più frequente nella popolazione maschile, in Italia sono quasi 40 mila le nuove diagnosi ogni anno, che rappresentano quasi il 20 per cento di tutti i casi di cancro rilevabili nel maschio.

 

La ricerca scientifica ha fatto enormi progressi nel trattamento e nella cura di questo tumore, quindi non è il caso di temporeggiare, ma avanti con fiducia, e il primo passo deve essere fatto innanzitutto dagli uomini con la prevenzione, perché un esame in più può salvare la vita favorendo una diagnosi precoce, un trattamento tempestivo e una prognosi più favorevole.

 

Per sensibilizzare su questi temi è partita, tra le altre, una campagna promossa da Janssen Oncology, con il patrocinio di Europa Uomo, Fondazione Pro e Salute Uomo.Gli uomini devono conoscere l’importanza della diagnosi precoce, visita urologica e test del PSA, specialmente dai 50 anni in su. Per il successo delle cure, nei casi di tumore prostatico, devono sapere che oggi la chirurgia non è l’unica strada, perché la radioterapia, sempre più precisa, l’oncologia, e la sorveglianza attiva (nei casi a bassa evolutività) sono altre strategie da mettere in atto.

 

“Per poter sconfiggere la malattia – ha dichiarato Amilcare Brambilla, di Salute Uomo – bisogna ricorrere a tutte le armi che abbiamo a disposizione, quali la prevenzione, l’informazione, la mobilitazione e l’interazione fra volontariato e pubblico, in buona sostanza il bisogno di approfondire e sostenere le conoscenze su queste malattie nella società e nei malati. È infatti vitale che gli uomini siano informati e consapevoli e i medici di base nonché gli specialisti in campo siano alleati nella scelta del percorso diagnostico e delle alternative terapeutiche migliori per la salute psicofisica di ogni singolo paziente”.

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