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Occhio secco, cataratta e macula: così cala la vista nell’anziano

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Con l’incremento dell’età media della popolazione cresce l’incidenza delle patologie oculari e dei problemi della vista. Gli anni di vita guadagnati con la longevità comportano un prezzo da pagare: dall’occhio secco alla cataratta, dal glaucoma alle retinopatie, la stagione dell’anziano è gravata da inconvenienti che richiedono visite periodiche dal medico oculista. Si prevede, ad esempio, che il numero di persone affette da degenerazione della macula potrebbe raddoppiare per fenomeni legati ai cambiamenti nell’anziano, con un calo della vista fino alla cecità nei casi trascurati. Parallelamente si prevede un forte aumento nel numero di persone affette da presbiopia.

 

Calo della vista

Le malattie di pertinenza dell’oftalmologia, in particolare quelle legate all’invecchiamento e al diabete (retinopatia diabetica), rappresentano un problema, di salute pubblica. Partendo da queste premesse un gruppo di senatori e deputati di diversa estrazione politica hanno costituito l’Intergruppo Parlamentare Prevenzione e Cura delle Malattie degli Occhi. Questo nuovo organismo, presieduto da Giovanni Satta e Matteo Rosso, con Federico Serra in veste di capo della segreteria tecnica, ha presentato in Senato un documento programmatico che si configura come patto di legislatura, un impegno a dare concretezza, mediante adeguati atti parlamentari, agli interventi necessari in tema di malattie oculari.

 

Programmi

L’attività dell’Intergruppo Prevenzione e Cura delle Malattie degli Occhi si può riassumere in cinque punti:

  • raccordarsi con gli obiettivi della missione 6 del PNRR
  • favorire l’adozione di screening finalizzati alla prevenzione delle complicanze
  • favorire campagne di sensibilizzazione rivolte alla popolazione
  • operare per un omogeneo accesso alle cure e ai trattamenti
  • incrementare i fondi per la ricerca e i posti per la formazione specialistica

 

Telemedicina e liste d’attesa

Gli interventi dovranno spaziare dai registri di patologia all’assistenza territoriale fuori dall’ospedale, dal potenziamento della telemedicina e della digitalizzazione al tema dell’accesso alle cure gravate da liste di attesa e lungaggini burocratiche. “Da tempo – ha scritto Massimo Nicolò, professore di oftalmologia coordinatore del comitato tecnico scientifico dell’Intergruppo – clinici, esponenti delle istituzioni, delle associazioni pazienti e delle organizzazioni civiche hanno denunciato, da prospettive diverse, le criticità. Ora servono incisive scelte di politica sanitaria”.

 

Miopia

È probabile che anche i cambiamenti negli stili di vita si traducano in un aumento del numero di persone con patologie oculari. Così si legge in un abstract pubblicato da Italian Health Policy Brief, IHPB, testata di politica sanitaria diretta da Walter Gatti con Stefano Del Missier e Marcello Portesi. Ad esempio, la riduzione del tempo trascorso all’aperto, la distanza di lavoro ravvicinata e l’aumento dei tassi di urbanizzazione, possono contribuire a un aumento sostanziale a livello globale del numero di persone con miopia. Secondo stime che tengono conto dello sviluppo globale a livello planetario, il numero di persone con miopia nel mondo dovrebbe passare da 1,95 miliardi nel 2010 a 3,36 miliardi nel 2030. I cambiamenti dello stile di vita hanno anche portato a un aumento del numero di persone con diabete in tutti i paesi negli ultimi trent’anni. Se le tendenze continueranno, il numero di casi di retinopatia diabetica aumenterà da 146 milioni nel 2014 a 180,6 milioni nel 2030.

 

Lettera aperta

Una lettera aperta dell’Intergruppo Parlamentare, incentrata sulla prevenzione e cura delle malattie oculari, è stata trasmessa al Ministro della Salute, al Presidente della X Commissione permanente del Senato, e della XII Commissione permanente della Camera dei Deputati, ai Parlamentari, ai Presidenti delle Regioni, al Presidente dell’ANCI, al Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, al Presidente AGENAS, e al Presidente AIFA affinché questi temi di oftalmologia siano considerati in cima alla lista delle priorità sanitarie. L’Intergruppo è stato costituito in seno alla XIX Legislatura quale spazio di dialogo e confronto permanente bipartisan.

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