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Malattie reumatiche, raccomandato vaccino anti pneumococco

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I pazienti con artrite reumatoide, lupus e altre condizioni reumatiche sono a rischio di complicanze severe a causa di polmonite, meningite e altre infezioni batteriche. Anche per questo è fortemente raccomandato nel loro caso il vaccino pneumococcico, per proteggersi dal batterio Streptococcus pneumoniae, che può causare gravi otiti, sinusiti, colonizzare polmoni, liquor, o entrare nel torrente circolatorio innescando sepsi letali. Lo sottolinea l’immunologa Elena K. Joerns della UT Southwestern di Dallas, Usa.

 

Sistema immunitario

“Nelle persone che assumono farmaci immunosoppressori per trattare condizioni infiammatorie croniche – spiega la specialista – è probabile che le infezioni da pneumococco siano gravi a causa del sistema immunitario indebolito”.

 

Secondo i dati Usa diffusi dai Centers for Disease Control and Prevention, solo il 23,9% degli adulti di eta’ pari o inferiore a 64 anni con un rischio elevato di infezione a causa di varie condizioni ha ricevuto una o più dosi di vaccino. L’UT Southwestern ha adottato misure per aumentare i tassi di vaccinazione tra i pazienti, offrendo una maggiore flessibilità a fare i vaccini durante il processo di accettazione ospedaliera o mentre i pazienti aspettano di essere visitati da un medico.

 

Leggi anche: malattia da pneumococco, profilassi nell’infanzia

 

Anche in Italia si avverte l’esigenza di promuovere la protezione dei pazienti fragili, grazie all’attivazione di ambulatori vaccinali dedicati. Un progetto in tal senso, che si svolgerà di concerto con la Regione Lombardia e la rete infettivologica lombarda, è stato illustrato durante un incontro promosso da Aristea, e rilanciato da AdnKronos comunicazione, col supporto incondizionato di GSK, presso l’Asst Fatebenefratelli Sacco di Milano.

 

Vaccinazioni al Sacco di Milano

“Nel prossimo futuro avremo il compito di organizzare le vaccinazioni sul territorio per diventare punto di riferimento per l’area metropolitana milanese”, ha spiegato Andrea Gori, direttore Malattie Infettive 2 presso l’Ospedale Sacco – iniziativa che andrà anche oltre l’esperienza dei percorsi ospedalieri specifici per i pazienti fragili”.

 

Fin dalla metà del 2018, il Sacco ha sperimentato con successo l’attivazione di percorsi vaccinali ospedalieri, inizialmente dedicati ai pazienti con HIV e poi ampliati ad altre patologie, come ha ricordato Giuliano Rizzardini, direttore Malattie Infettive 1 presso il Sacco, Polo Universitario Milano. Otto i vaccini proposti, dall’antipneumococcico a quello contro l’Haemophilus influenzae di tipo B; dai vaccini contro la meningite a quelli contro le epatiti A e B, passando per il vaccino anti-difterite-tetano-pertosse e quello contro l’Herpes Zoster, senza dimenticare quello contro il vaiolo delle scimmie (monkey pox).

 

“ L’offerta territoriale – ha scritto Catia Rosanna Borriello, responsabile malattie infettive e vaccinazioni di Regione Lombardia – comprende tutti i pazienti, compresi i fragili, e vede coinvolti i centri vaccinali, medici di medicina generale e farmacie. Poi c’è la parte ospedaliera che, oltre a farsi carico dei pazienti che ha in cura (quindi anche i fragili), può dare importanti indicazioni sull’aspetto epidemiologico, sulla diffusione sia dell’influenza, sia dello pneumococco, sia dell’herpes zoster, e via dicendo”.

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